Un invito a bruciapelo di due studentesse
del Claretianum mi porta in una delle tante parrocchie di Roma: san Frumenzio
(chi era costui?) nel quartiere del Nuovo Salario. Una chiesa moderna, bella,
in un quartiere nato dal nulla, una grande varietà di servizi alloggiati nel
vasto spazio delle opere parrocchiali: assistenza alle ragazze di strada, casa di accoglienza per anziani, asilo nido, case-famiglia, gemellaggio con
un villaggio del Mozambico dove è stata costruita chiesa, asilo, casa per
anziani, aule scolastiche, 20 case per le famiglie più povere del villaggio…
Sono a pranzo con mamme provenienti da varie parti del mondo che vengono
accolte nelle strutture parrocchiali con i loro bambini per almeno un anno, in attesa di una sistemazione
definitiva. La lunga tavolata è una festa, con i bambini piccoli, i volontari
che ogni giorni preparano il pranzo, aiutano… Mi sembra un sogno. Sono accanto
a una bambina somala, e un’altra piccolissima della Bolivia, a un bambino
vivacissimo della Bielorussia che vuole starmi in collo…
E qui le mie studentesse che vivono con loro e assicurano soprattutto la
presenza notturna. Fanno parte di una nuova comunità, le Serve del Vangelo,
ormai diffuse in mezza Europa, in Sud America, Corea, Ucraina, Israele, Togo.
Piccole comunità nascoste e silenziose che fanno bella la Chiesa.
Carissime sorelle che vivete nel 'silenzio' grazie del vostro volto e del vostro sorriso. In ognuna di voi scorgo il volto di persone 'integre', ritte in piedi. Di giovani ragazze che avrebbero potuto 'metter su famiglia', ma che hanno donato a Dio il meglio della loro vita. Che bello!!! Sopratutto sapere che siete in cammino con noi.
RispondiEliminaFrancesco.