venerdì 26 ottobre 2012

Cronache Oblate dal Vaticano II / 2 – Il Concilio e la stampa


Il 3 dicembre 1960 prima conferenza stampa in Vaticano, per annunciare l’istituzione di un Ufficio stampa del Concilio. Ma nel “regno del segreto” quella prima conferenza fu un fallimento. Il povero cardinal Pericle Felice era un bel tipo, ma alieno dai giornalisti. Peggio ancora la seconda, il 21 maggio. I giornalisti devono avere pazienza, disse il cardinale, “Il Concilio è un atto della suprema autorità dottrinale e di governo dei successori degli apostoli sotto l’autorità del papa. Tutti devono alzare in silenzio il devoto sguardo verso costoro e pregare lo Spirito Santo di vorverli illuminare”.
Comunque almeno un giornalista poté assistere alla prima seduta del Concilio, il 13 ottobre 1961, Svidercoschi: la sera prima riuscì a nascondersi in san Pietro all’orario di chiusura, vi passò la notte e così il segreto fu infranto.

Continuiamo a leggere dall’Agenzia Romana Oblati di Maria Immacolata (A.R.O.M.I.)
 Febbraio 1961, Casa generalizia: Nomine per il Concilio.
Il 23 febbraio 1961, con lettera di S.S. Giovanni XXIII, il R.P. André Guay, procuratore generale presso la Santa Sede, è stato nominato Consultore della Commissione pontificia dei Religiosi per la preparazione del Concilio ecumenico Vaticano (II).
Tre RR.PP. Oblati sono ugualmente al servizio delle Commissioni pontificie per la preparazione del Concilio. Sono:
il R.P. Nikolaus Kowalsky, archivista della S.C. di Propaganda, che adempie questa stessa funzione presso la Commissione pontificia delle Missioni;
il R.P. Michel Leclercq, impiegato alla S.C. del Santo Ufficio, che adempie la funzione di “minutante” (capo ufficio) presso la Commissione pontificia di Teologia;
il R.P. Léo Laberge, richiamato da Ottawa su richiesta di S.E. il cardinale Ottaviani, per adempiere al compito di scrittore presso la Commissione pontificia di Teologia.

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