Il 3 dicembre 1960 prima conferenza
stampa in Vaticano, per annunciare l’istituzione di un Ufficio stampa del
Concilio. Ma nel “regno del segreto” quella prima conferenza fu un fallimento.
Il povero cardinal Pericle Felice era un bel tipo, ma alieno dai giornalisti. Peggio
ancora la seconda, il 21 maggio. I giornalisti devono avere pazienza, disse il
cardinale, “Il Concilio è un atto della suprema autorità dottrinale e di
governo dei successori degli apostoli sotto l’autorità del papa. Tutti devono
alzare in silenzio il devoto sguardo verso costoro e pregare lo Spirito Santo
di vorverli illuminare”.
Comunque almeno un giornalista poté
assistere alla prima seduta del Concilio, il 13 ottobre 1961, Svidercoschi: la
sera prima riuscì a nascondersi in san Pietro all’orario di chiusura, vi passò
la notte e così il segreto fu infranto.
Continuiamo a leggere dall’Agenzia Romana Oblati di Maria Immacolata (A.R.O.M.I.)
Febbraio 1961,
Casa generalizia: Nomine per il Concilio.
Il 23 febbraio 1961, con lettera di S.S. Giovanni XXIII, il
R.P. André Guay, procuratore generale presso la Santa Sede, è stato nominato Consultore
della Commissione pontificia dei Religiosi per la preparazione del Concilio
ecumenico Vaticano (II).
Tre RR.PP. Oblati sono ugualmente al servizio delle
Commissioni pontificie per la preparazione del Concilio. Sono:
il R.P. Nikolaus Kowalsky, archivista della S.C. di
Propaganda, che adempie questa stessa funzione presso la Commissione pontificia
delle Missioni;
il R.P. Michel Leclercq, impiegato alla S.C. del Santo
Ufficio, che adempie la funzione di “minutante” (capo ufficio) presso la
Commissione pontificia di Teologia;
il R.P. Léo Laberge, richiamato da Ottawa su richiesta di
S.E. il cardinale Ottaviani, per adempiere al compito di scrittore presso la
Commissione pontificia di Teologia.
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