Il conferimento dell'onorificenza |
Ecco come ci ha cucinato in tutti questi anni |
Entrato a 19 anni dagli Oblati,
proveniente dalle file dell’Azione Cattolica, avrebbe voluto partire per le
missioni del Lesotho, in Sud Africa, ma erano soltanto in due e si doveva
scegliere: l’altro, un certo Marcello Zago, fu mandato in Laos, mentre a Santino
fu affidato il compito della formazione. Ed eccolo al liceo di Firenze dove l’ho
conosciuto, superiore della comunità di Marino, dove c’ero anch’io, poi dello
Scolasticato di Vermicino, dove c’ero sempre anch’io… Non so se fosse lui a seguire
me o io a seguire lui… fino a quando sono diventato suo successore a Vermicino.
Intanto continuava l’insegnamento all’Università Salesiana e al Teresianum. Insomma
sempre con i giovani, col cuore giovane. E col cuore grande, costantemente
dilatato sulle realtà ecclesiali, sociali, politiche, su raggio mondiale, con
sguardo positivo, propositivo…
Celebrazione nostalgica di un
passato lontano? Ma se Padre Santino ha appena cominciato! Non ha caso nel
ricordo che ci ha lasciato ha riportato le parole di Giovanni Paolo II: “Guardiamo
al futuro nel quale lo Spirito ci proietta per fare con noi ancora cose grandi”.
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