P. Gennaro Cicchese, oblato di
Maria Immacolata, è tornato a casa con la coppa! Terzo classificato nel torneo
di scacchi al primo torneo internazionale riservato esclusivamente a preti,
religiosi/e, provenienti da ogni parte del mondo, organizzato dal Centro Sportivo Italiano (5-7 ottobre a Roma, in Via della
Conciliazione 1, e in altri luoghi della capitale). Una quindicina gli iscritti
tra sacerdoti e religiosi di varie famiglie (a cominciare da Domenicani e
Francescani), provenienti da Polonia, Cile, India, Filippine
e Italia.
A fianco all’evento principale
si sono svolti anche la 3° Italian Open Chess Software Cup, ovvero un
torneo internazionale riservato ai motori scacchistici e giocato dal vivo nella
bella Galleria Alberto Sordi in Roma, dove si è svolta anche la premiazione
della Clericus Chess, e un torneo semi-lampo a squadre, per i ragazzi delle
scuole primarie e secondarie della regione Lazio ed una simultanea di 30
giocatori contro un Grande Maestro di origine cubana, naturalizzato in Italia:
Lexy Ortega.
Fosse stato nel 1300 o 1400 p.
Gennaro sarebbe stato scomunicato. Pendevano infatti due scomuniche sulla testa
dei preti giocatori di scacchi. E pensare che non soltanto è un gioco che
acuisce l’intelligenza, ma che aiuta anche a “farsi uno” con l’altro. Non c’è
nessun gioco come quello degli scacchi che alleni a entrare nel pensiero
dell’altro. Non è un caso che P. Gennaro abbia scritto un bellissimo libro intitolato
I percorsi dell’altro.
(A proposito di scomunica:
Bastò che un Medici – appassionato di scacchi – diventasse Papa per abolirla di
colpo…)
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