È uno
dei più bei doni dell’autunno (com’è generoso!), assieme alla castagna, la
noce, il kaki, l’uva…
Mi
piace il suo sapore fresco e asprigno. Mi piace soprattutto tenerlo sul tavolo,
ornamento dai colori vivi e tenui insieme.
La
sua bellezza ha più valore dei suoi innumerevoli significati di fertilità, di
unità, ma anche del sangue di Cristo…
Nel Cantico
dei Cantici è il frutto d’un albero esotico, l’albero dell’amore, che viene
dalla Persia, come il noce.
La
sposa: “Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se fioriscono i melograni: là ti darò le mie carezze".
Lo sposo: “Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiare della valle; per vedere se la vita metteva germogli, se fiorivano i melograni.
Lo sposo: “Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiare della valle; per vedere se la vita metteva germogli, se fiorivano i melograni.
Paolo
me l’ha colto come ogni anno e me l’ha donato, gesto d’amicizia. Ora mi fa
compagnia, giallo e vermiglio.
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