lunedì 22 luglio 2024

A Prato dal beato Brunetto de’ Rossi

Dai Poggi di sopra con il beato Pietro e dai Poggi di sotto con il beato Giovanni Parenti

https://fabiociardi.blogspot.com/2024/07/santi-prato.html

scendiamo decisamente in città.

Ma il nostro itinerario, alla scoperta del beato Brunetto de’ Rossi, nato nel 1221, dovrebbe iniziare da Piazza del Popolo a Roma, più esattamente dalla chiesa di Santa Maria del Popolo. Brunetto da Prato, di famiglia nobile da parte del padre e della madre, era andato a Roma chissà per quali affari o in pellegrinaggio e prese a frequentare quella chiesa dove vi erano gli Eremitani di sant’Agostino. Fu conquistato dalla vita della comunità e chiese di farne parte: aveva 30 anni quando prese l’abito religioso, nel 1252.

I pratesi, a conoscenza della santità del loro concittadino tanto dissero e tanto fecero che riuscirono a farlo tornare a Prato. Naturalmente Brunetto non si fermò in città, ma cercò un luogo appartato dove potersi ritirare con i suoi compagni. Finalmente trovò una chiesetta sul Monteferrato.

Il nostro itinerario ci porta così al chiesino di Cavagliano. La prima costruzione risale al 1217, ad opera del prete Benvenuto di Lazzaro da Montecuccoli, che vi abitava assieme alla mamma Bellaccia. Quando la mamma morì cappella e casetta vennero abbandonate, fino a quando vi arrivò, nel 1254 Brunetto con tre suoi compagni: fra Giuseppe, fra Guido e fra Donaldo. La chiesetta ora si chiamava Santa Maria in Monte Maggiore, poi sant’Anna Vecchia. Vi rimasero per 15 anni, fino al 1269.

Il nostro itinerario deve ora scendere a valle. I pratesi volevano infatti Brunetto e i suoi frati più vicini alla città e gli costruirono il conventino e la chiesa di sant’Anna in Giolica. Quivi morì nel 1296: aveva circa 75 anni. Fu sepolto nell’attuale chiostro, che allora era cimitero. Subito dopo la morte ha goduto del titolo di beato.

Un’antica sua raffigurazione si scorge sopra la porta della chiesa, nella parte interna, con l’iscrizione che ricorda la data della sua morta, 11 marzo.

 



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