Un libro che si legge in un soffio, ma che rimane dentro
a lungo. Di Antonia Arslan avevo letto La Masseria delle allodole, la
tragedia del genocidio armeno visto attraverso gli occhi di una famiglia. In
questo nuovo recente libro, Il destino di Aghavnì, la tragedia degli
Armeni è appena accennata, più annunciata che raccontata, fa quasi da sfondo.
In primo piano la storia di una piccola famiglia tra
tante, e più ancora della coraggiosa donna, Aghavnì, che trasforma un destino crudele
in una opportunità, riuscendo perfino a toccare il cuore del terribile selvaggio
brigante che l’ha rapita assieme al marito e ai due figli.
“E fu così che il Bambino arrivò, atteso e festeggiato,
anche nel solitario villaggio sulla montagna”. Sono le ultime parole con le
quali si chiude il libro. Un Natale – 1915 – che apre alla speranza.
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