Una cittadina piccola
come Prato – almeno un tempo era così – ricca di tanta santità! Varrà la pena
percorrerne le strade per conoscere tanti santi… Per il momento, oltre a quelli già presentati, mi accontento
di un elenco provvisorio…
Venerabile Benedetto (Mattia)
Bacci, Poggibonsi (13 settembre 1591 + Prato 2 maggio 1658 o 3 marzo 1659). Sacerdote
francescano. Ha vissuto per lungo tempo a Prato ottenendo per i suoi meriti la
cittadinanza onoraria. Nel 1897 per le sue virtù eroiche è stato decretato
Venerabile. Soggiornò a lungo nel convento francescano del Palco, dove morì.
Sant’Antonio Maria
Pucci, Poggiole, Vernio, Prato, 16 aprile 1819 + 12 gennaio 1892.
Sacerdote dei Servi di Maria. Proclamato beato il 12 giugno 1952 da Pio XII e
il 9 dicembre 1962 Giovanni XXIII lo dichiara Santo.
Venerabile Cesare Guasti
(Prato, 4 settembre 1822 + Firenze, 12 febbraio 1889). Giornalista scrittore. Segretario
dell'Accademia della Crusca. Direttore dell'Archivio di Stato di Firenze. Presidente
del consiglio di amministrazione del conservatorio di San Niccolò in Prato.
Marianna Nistri (1843-1905).
Sentì fino da bambina il desiderio di diventare suora salesiana per dedicarsi
all’educazione della gioventù, all’assistenza dei poveri e degli ammalati. Ma
la perdita della mamma e poco dopo anche del babbo, la chiamarono a far da
madre ai piccoli fratelli. Cresciuti i fratelli ella restò libera dalle cure
familiari; libera di dedicarsi interamente alla preghiera ed alle opere di
carità, fondando un ospedale per le bambine poveri…
Don Didaco
Bessi (Iolo, Prato, 5 febbraio 1856 + Prato,25 maggio 1919).
Fondatore delle suore Domenicane di Santa Maria del Rosario di Iolo. La fase
diocesana della causa di beatificazione, aperta solennemente il 23 settembre
2013, si è conclusa il 21 ottobre 2016.
Beata Maria
Margherita Caiani (Poggio a Caiano, 2 novembre 1863 +Firenze,8 agosto
1921).Fondatrice della congregazione delle Minime Suore del Sacro Cuore. Il 23
aprile 1989 è stata proclamata beata a Roma da Papa Giovanni Paolo II.
Virginia Frosini (1880–1964). Orfana di madre all'età di nove anni, sposò Giulio Frosini nel 1906.
Nell'autunno 1934 organizzò un oratorio per i ragazzi del quartiere di San
Fabiano, che era il più povero della città. Faceva giocare i ragazzi e
provvedeva a dare loro la merenda, i vestiti ed anche le scarpe, aiutata da
altre donne volenterose. Prese in affitto una piccola casa e vi ospitò una
ragazza madre con un bimbo di pochi mesi. Nacque così l'Istituto S. Rita. Riuscì
a creare una comunità organizzata come una famiglia.
Rosa Giorgi (1863-1910). A dieci anni, rimane orfana di madre e poco dopo cominciano a manifestarsi sul suo corpo i primi problemi cutanei che nel corso della vita si acutizzeranno sino alla cecità. Nel 1891 fonda un istituto di accoglienza per piccoli, colpiti, come lei stessa in tenera età, da disgrazie familiari. Spenderà la sua vita, fortemente compromessa dalla malattia, per questo sogno, nato in seno alla propria esperienza personale. Una mistica straordinaria tutta da riscoprire.
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