Quinta tappa nella nostra conoscenza dei fondatori a Roma.
Questa volta è la volta di Filippo Neri, venuto a Roma da Firenze. Ha vissuto
naturalmente nel quartiere dei fiorentini, dove c’erano i banchieri e gli
argentieri e tutte le loro maestranze a artigiani. È diventato romano, il santo
più amato dai romani, ma “Pippo il buono” è rimasto sempre fiorentino!
Per la nostra visita abbiamo scelto il luogo dove ha vissuto
più a lungo, 33 anni, e che più gli era caro, San Girolamo della Carità, là
dove si dice che sia venuto ad abitare san Girolamo quando nel 382 papa Damaso lo
chiamò a Roma per affidargli la traduzione, l’interpretazione ed il commento
della Bibbia. Era quella la casa della matrona Paola, che poi seguì Girolamo a
Betlemme.
Abbiamo passato una bellissima mattinata in quel luogo
carismatico con tutti gli studenti, incantati. E ce n’è di che! Non a caso qui
venivano a visitarlo Ignazio di Loyola, Camillo de Lellis, Carlo Borromeo, Felice
da Cantalice. Che concerto di santi contemporanei, con la quali era legato e
con la quale si sono scritti, ma anche Giovanni Leonardi…
Ho parlato con gli studenti della spiritualità di san Filippo… Poi ho letto alcune delle sue Le “giaculatorie” che, assieme alle “massime” lasciano intuire il suo mondo interiore. Esse denotano una spiritualità affettiva, semplice e profonda, fuori dagli schemi. A volte le faceva ripetere ai suoi discepoli in forma di litanie. Eccone alcune:
Quando ti amerò con figliale amore? lesù mio, ti vorrei
amare.
lesù mio, non ti fidar di me. lesù mio, io te l’ho detto: se
tu non mi aiuti, non farò mai bene.
Io te l’ho detto: io non te cognosco.
Signor mio, io vorria imparar la strada d’andar al cielo.
Io ti cerco e non ti trovo, lesù mio, e vien da me.
Non ti fidar di me, lesù mio, perché non farò mai bene.
Io te l’ho detto: non farò mai bene, lesù mio, se tu non mi
aiuti.
Ancora non ti cognosco, lesù mio, perché non ti cerco.
Se io cognosse te, cognoscerei ancor me, lesù mio.
Che cosa potria io fare, lesù mio, per fare la vostra
voluntà? Che cosa potria fare io, lesù mio, per compiacervi?
Io non t’ho mai amato et te vorria pur amare, lesù mio.
Se tu non mi aiuti, lesù mio, io caderò. Che cosa farò se tu
non m’aggiuti, lesù mio? Se tu non mi aggiuti, son ruinato, lesù mio.
Vergine Maria, Madre de Iddio, pregate lesù per me.
Io ti vorria amare, lesù mio, et non trovo la via.
Io non t’amerò mai, lesù mio, se tu non m’aggiuti.
Io non voglio far altro, se non la vostra santissima volontà,
lesù mio.
Io ti vorrei servire, lesù mio, e non trovo la via. Spiritum
rectum innova in visceribus meis.
Tui amoris in me ignem accende.
Io ti vorria trovare, lesù mio, et non trovo la via. Ego non
te diligo: et te vorria pur amare.
Io non posso far bene, se tu non mi aggiuti, lesù mio.
Io vorrei fare la tua volontà, lesù mio.
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