lunedì 6 maggio 2024

Le giaculatorie di san Filippo Neri

Quinta tappa nella nostra conoscenza dei fondatori a Roma. Questa volta è la volta di Filippo Neri, venuto a Roma da Firenze. Ha vissuto naturalmente nel quartiere dei fiorentini, dove c’erano i banchieri e gli argentieri e tutte le loro maestranze a artigiani. È diventato romano, il santo più amato dai romani, ma “Pippo il buono” è rimasto sempre fiorentino!

Per la nostra visita abbiamo scelto il luogo dove ha vissuto più a lungo, 33 anni, e che più gli era caro, San Girolamo della Carità, là dove si dice che sia venuto ad abitare san Girolamo quando nel 382 papa Damaso lo chiamò a Roma per affidargli la traduzione, l’interpretazione ed il commento della Bibbia. Era quella la casa della matrona Paola, che poi seguì Girolamo a Betlemme.

Abbiamo passato una bellissima mattinata in quel luogo carismatico con tutti gli studenti, incantati. E ce n’è di che! Non a caso qui venivano a visitarlo Ignazio di Loyola, Camillo de Lellis, Carlo Borromeo, Felice da Cantalice. Che concerto di santi contemporanei, con la quali era legato e con la quale si sono scritti, ma anche Giovanni Leonardi…

Ho parlato con gli studenti della spiritualità di san Filippo… Poi ho letto alcune delle sue Le “giaculatorie” che, assieme alle “massime” lasciano intuire il suo mondo interiore. Esse denotano una spiritualità affettiva, semplice e profonda, fuori dagli schemi. A volte le faceva ripetere ai suoi discepoli in forma di litanie. Eccone alcune:

Quando ti amerò con figliale amore? lesù mio, ti vorrei amare.

lesù mio, non ti fidar di me. lesù mio, io te l’ho detto: se tu non mi aiuti, non farò mai bene.

Io te l’ho detto: io non te cognosco.

Signor mio, io vorria imparar la strada d’andar al cielo.

Io ti cerco e non ti trovo, lesù mio, e vien da me.

Non ti fidar di me, lesù mio, perché non farò mai bene.

Io te l’ho detto: non farò mai bene, lesù mio, se tu non mi aiuti.

Ancora non ti cognosco, lesù mio, perché non ti cerco.

Se io cognosse te, cognoscerei ancor me, lesù mio.

Che cosa potria io fare, lesù mio, per fare la vostra voluntà? Che cosa potria fare io, lesù mio, per compiacervi?

Io non t’ho mai amato et te vorria pur amare, lesù mio.

Se tu non mi aiuti, lesù mio, io caderò. Che cosa farò se tu non m’aggiuti, lesù mio? Se tu non mi aggiuti, son ruinato, lesù mio.

Vergine Maria, Madre de Iddio, pregate lesù per me.

Io ti vorria amare, lesù mio, et non trovo la via.

Io non t’amerò mai, lesù mio, se tu non m’aggiuti.

Io non voglio far altro, se non la vostra santissima volontà, lesù mio.

Io ti vorrei servire, lesù mio, e non trovo la via. Spiritum rectum innova in visceribus meis.

Tui amoris in me ignem accende.

Io ti vorria trovare, lesù mio, et non trovo la via. Ego non te diligo: et te vorria pur amare.

Io non posso far bene, se tu non mi aggiuti, lesù mio.

Io vorrei fare la tua volontà, lesù mio.

 

Nessun commento:

Posta un commento