Il blog di ieri ha suscitato
ammirazione: “Che bella storia…”. “Che bel ricordo…”. Ha risvegliato anche ricordi
in più di un lettore:
“Quante ne hanno
passato con queste guerre maledette. Mio padre le ha fatte tutte e due. Nella prima
guerra aveva solo 18 anni e nella seconda aveva 4 figli piccoli e l'hanno
richiamato perché lavorava nella posta ed era obbligatorio essere scritto al
partito. È stato anche ferito… È morto giovane per tutto ciò che aveva patito”.
“La nave dello zio fu
affondata da un siluro sottomarino tedesco nel Canale della Manica, il 22
febbraio 1945. Anche lui sopravvisse insieme ad altri 94 uomini, mentre 7
morirono. È ancora vivo, ha 100 anni!”.
Sì le storie sono
fondamentali per conservare l’identità. Vale per una famiglia, per una nazione,
per l’identità personale… Vale anche per una comunità carismatica. Il carisma,
lo sappiamo, è racchiuso ed espresso in una storia. Per questo mi piace
raccontare le storie…
In questi giorni ho
letto un piccolo gioiello: Claudio Mina, L’avventura che iniziavamo,
Città Nuova, 1966. Sono sei racconti di altrettante persone agli inizi del
Movimento dei Focolari. Esperienze limpidi, fresche, che lasciano intuire la
bellezza e la novità di questo carisma. Valgono più di tante elaborazioni
dottrinale, pur necessarie.
Vale la pena
continuare a raccontare le storie…
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