20 aprile del 1961. Due giorni dopo il martirio di p. Louis, ecco il martirio di p. Michel Coquelet, anche lui proclamato beato!
Era
nato il 18 agosto 1931 nel nord della Francia. Nel 1945 entrò nel seminario
minore di Solesmes e nel 1948 iniziò nel noviziato dei Missionari Oblati di
Maria Immacolata. Ordinato sacerdote il 19 febbraio 1956, dopo il servizio
militare ai confini del Sahara, il 25 febbraio 1957 ricevette il foglio di obbedienza
per il Laos.
I quattro anni di
vita missionaria di p. Michel nel Laos sono stati una dura prova. Per
ammissione degli stessi superiori, il villaggio al quale fu assegnato era molto
povero, composto da neofiti che non avevano potuto seguire le catechesi in modo
regolare. Le sue riflessioni su questo argomento, annotate nel diario della
missione, danno un’idea delle dimensioni delle sue sofferenze come missionario,
ma anche del suo spirito di fede, colorato da un umorismo che era uno dei
tratti accattivanti del suo carattere. Visse con la gente, semplicemente; facendosi
tutto a tutti…
Il 20 aprile del 1961,
mentre stava compiendo un viaggio a Ban Houay Nhèn, giunsero i soldati per
arrestarlo, insieme al capo del villaggio cristiano e al suo segretario.
Condotti sul sentiero verso Ban Sop Xieng furono uccisi sul bordo della strada.
Il 1° ottobre 1956 aveva scritto al Superiore generale:
Reverendo
e amatissimo Padre,
“Alla
fine degli studi, ogni Oblato si metterà a disposizione del Superiore generale”.
Dopo aver letto e riletto su quest’articolo delle nostre Sante Regole prendo la
penna per scrivervi non una “richiesta” di obbedienza secondo il mio estro, ma
l’offerta di me stesso al servizio del Signore della Messe, nel campo che
vorrete indicarmi.
Così,
mi sarei limitato volentieri a ripetervi la vecchia formula: “Eccomi, manda me!”.
Temo, però, che questa indifferenza possa sembrarvi una mancanza di entusiasmo
per i diversi ministeri della Congregazione. D’altra parte, so anche che volete
conoscere le aspirazioni messe dal Signore nel nostro cuore e, soprattutto, che
inviate in Missione solo i volontari.
Allora
vi dico semplicemente: sono volontario per la Missione, specialmente per quella
del Laos! Nutro questo desiderio fin dal noviziato, dove mi ricordo di essere
stato molto colpito da una conferenza di padre Morin, morto laggiù di tifo. Si
sprigionava da questo padre un non so che di soprannaturale. Parlava, poi,
della sua “povera missione”, proprio nella linea della Congregazione, con un
tono tale che mi sono sentito pronto a seguirlo. Facile entusiasmo giovanile?
Forse. Tuttavia, doveva esserci dell’altro, perché la cosa persiste dopo sette
anni e questo pensiero mi ha aiutato nella mia vita di lavoro e di preghiera
allo scolasticato.
Le
affido questi pensieri con umiltà, felice di rimettermi alla vostra decisione,
poiché sarebbe per me difficile – essendo ognuno cattivo giudice della sua
causa – capire cosa viene dalla natura e cosa dalla Grazia. Ora chiedo al
Signore nella preghiera la grazia di essere pronto ad accettare la vostra
decisione, qualunque essa sia, conforme o no alle mie aspirazioni, per la sola
ragione di obbedire al suo beneplacito.
Caro Fabio, solo x ringraziarti e comunicarti che nella nostra comunità questa mattina abbiamo celebrato la S. Messa in memoria del Beato Michel come l'altro ieri del beato Louis. Saluti. P. Vincenzo Sgambato omi
RispondiElimina