lunedì 29 aprile 2024

Alle Tre Fontane dalle Piccole Sorelle di Gesù

Siamo alla quarta tappa. Visita alla casa generalizia delle Piccole Sorelle di Gesù nel terreno che Piccola sorella Magdeleine riceve dai monaci Trappisti nel 1957: tante piccole costruzioni in legno, un minuscolo villaggio. Ci guida suor Paola Francesca.

Anche Paolo VI venne a trovare la Piccola sorella il 28 settembre 1973 «Perché sono venuto?», si chiese il Papa: «la risposta è molto facile: per conoscervi. Per conoscere voi, questo centro, la vostra ormai grande famiglia. Anche se vi conosco già da molti anni… Anche se silenziose e in un certo senso invisibili, la Chiesa vi vede, vi vuol bene, vi ama e vi benedice. In nome di quel Gesù che voi amate io vi dico: avete scelto bene! Come Maria, avete scelto la parte migliore. Siate fedeli e felici». Il 22 dicembre 1985 fu la volta di Giovanni Paolo II. 

Che avventura la storia di Magdeleine Hutin. La prima guerra mondiale la priva di tutta la famiglia. Le rimane la mamma che porta con sé in Algeria, sulle orme di Charles de Foucauld, I primi 2 anni vivono ad Algeri in pieno quartiere arabo. La prima fraternità è in una piccola oasi algerina, Touggourt, tra poche centinaia di nomadi musulmani. Li chiama co-fondatori! Infatti oltre a chiedere loro consiglio nei dettagli pratici, rilegge con loro il testo delle Costituzioni.

Dopo aver dato vita alle “fraternità”, la notte di Natale del 1949, a 10 anni dalla fondazione, si dimette come responsabile generale per poter percorrere il mondo alla ricerca delle popolazioni più isolate e delle piccole minoranze, intraprendendo viaggi per seminare ovunque scintille d’amore e di tenerezza: piccole fraternità per vivere CON loro, nelle stesse condizioni di vita di chi ci circonda (abitazione, lavoro, …), condividendo le gioie e le difficoltà di ogni giorno. «Come Gesù, durante la sua vita umana, fatti tutta a tutti: araba in mezzo agli arabi, nomade in mezzo ai nomadi, operaia in mezzo gli operai… ma prima di tutto umana in mezzo agli esseri umani (…) non metterti ai margini della massa umana» (1952).

L’atteggiamento profondo e caratteristico di piccola sorella Magdeleine è riconoscere la dignità di ogni persona, costruendo ponti di umanità attraverso popoli e culture diversi: “Sarò felice soltanto quando avrò trovato sulla superficie della terra la tribù più incompresa, l’uomo più povero, per dirgli: “il Signore Gesù è tuo fratello e ti ha innalzato fino a lui… e vengo a te perché tu accetti di essere mio fratello e mio amico” (alle piccole sorelle 13 febbraio 1951). “Ci può essere una vera amicizia, un affetto profondo tra persone che non appartengono né alla stessa religione, né alla stessa razza, né allo stesso ambiente” (alle piccole sorelle 12 dicembre 1951).

Forte di questa esperienza non esita a ‘seminare’ le piccole sorelle nelle piccole entità dei popoli indigeni in Brasile o in Australia, come nelle fabbriche, nei circhi, in mezzo ai nomadi sotto le tende nel deserto, come nei carrozzoni dei Rom, negli ambienti più chiusi come quelli della prostituzione… senza opere specifiche di apostolato, ma con le caratteristiche della vita contemplativa.

Il suo sogno: testimoniare l’amore infinito di Dio, la tenerezza del Dio-Bimbo fragile tra le nostre mani; portare questo messaggio a chi è più lontano, a chi si trova ai margini perché considerato poco importante o addirittura non-desiderato.

L’immagine della scintilla che è capace di provocare un grande incendio, le era cara ed usava proporla per esprimere la forza contagiosa dell’Amore:

Vorrei amare tutti gli esseri umani del mondo intero…vorrei mettere una scintilla d’amore in ogni angolo del mondo: in Egitto, in Brasile, presto in Giappone…una scintilla provoca incendi di boschi in Provenza. perché non dovrebbe accendere fuochi nel mondo intero? (a p. R. Voillaume 21 ottobre 1947)

Usava riassumere il suo sogno con una parola UNITÀ: “Se mi si chiedesse di definire in una sola parola la missione della Fraternità, non esiterei un minuto a gridare: Unità, perché l’unità riassume tutto” (alle piccole sorelle, 8 dicembre 1962).

Scriveva alle piccole sorelle: “Continuiamo ad amarci così come siamo, di tutti i paesi, di tutte le razze, con bontà e benevolenza, nonostante le nostre lacune e i nostri difetti. In questo mondo in cui c’è tanto odio, dobbiamo essere unite come un blocco incandescente d’amore… Continuiamo a testimoniare che piccole sorelle africane, americane, asiatiche, europee, dell’Oceania, orientali… che piccole sorelle d’ambiente operaio e d’ambiente borghese…possono amarsi con un grande amore, pur essendo lucide sul male del loro paese e del loro ambiente d’origine” (20 ottobre 1974).

 

1 commento:

  1. Grazie bellissima testimonianza non conoscevo la storia di queste piccole sorelle.

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