Quest’anno il 25
marzo… lo festeggiamo l’8 aprile! Ma è sempre l’occasione per restare un po’ in
contemplazione del mistero dell’Incarnazione, del duplice sì.
Il sì di Gesù che, in
risposta alla volontà del Padre di mandarlo nel mondo per salvarlo, dice con
prontezza: “Eccomi, io vengo per compiere la tua volontà”.
Gli fa eco il sì di
Maria, in risposta alla richiesta di accogliere il Verbo che vuole nascere in lei: “Eccomi,
si compia in me la tua parola”.
L'ultima parola di Gesù, sulla croce, mostra che il progetto che il Padre aveva su di lui “è compiuto”:
il suo sì iniziale è giunto a compimento.
Anche l’ultima parola
di Maria tradisce la sua esperienza di adesione piena alla volontà di Dio, il suo sì: invita i servi a fare come lei, ad obbedire a quello che Gesù dirà, a
dire il nostro sì.
L’incarnazione è il
frutto di questi due sì che si intrecciano.
È l’inizio del mondo
nuovo, come avevano ben capito i nostri antichi che facevano iniziare l’anno il
25 marzo (in Toscana fino all’unità d’Italia!)
Nessun commento:
Posta un commento