Ieri al Ghetto mi
hanno raccontato di un uomo di nome Sussia che un giorno andò dal suo Maestro e
gli rivolse la domanda: “Rebbe, perché non sono come Mosè nostro profeta?”. Il
suo Maestro, con voce calma e tranquilla priva di qualsiasi severità, gli
rispose: “Figlio mio, quando arriverà il tuo ultimo giorno il Signore Dio,
Benedetto Egli sia, non ti chiederà perché non sei stato Mosè, ma perché non
sei stato Sussia”.
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