venerdì 22 settembre 2023

La nostra “famiglia religiosa”, come quella di Nazareth

Abbiamo lasciato Loreto verso l’ultima tappa del nostro ritiro.

La Santa Casa è quella dov’è è avvenuta l’incarnazione del Verbo, ma per estensione fa pensare alla casa della Santa Famiglia  e qui trovano ispirazione tutte le famiglie… anche la nostra “famiglia religiosa”.

La nostra fraternità è certamente una famiglia, che presenta dei tratti fortemente teologali come quella della Santa Famiglia. È adunata nel nome del Signore e «gode della sua presenza (Mt 18,20)» (PC 15); non nasce da carne e da sangue, ma da volere di Dio (cf Gv 1,12-13).

Questa forte impronta teologale della fraternità dei consacrati non esclude il riferimento alla famiglia naturale, proprio nella sua specifica dimensione umana. Gesù stesso ha parlato della sua comunità - i Dodici e i discepoli - come di una vera famiglia: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre» (Mc 3,34-35). Anche la famiglia di Nazareth, pur essendo una famiglia del tutto particolare, appariva come una famiglia comune: nella sua straordinarietà restava una famiglia come le altre.

Proprio parlando della famiglia di Nazareth l’istruzione Congregavit nos in unum la propone come modello della famiglia religiosa: «La Madre del Signore contribuirà a configurare le comunità religiose al modello della “sua” famiglia, la Famiglia di Nazareth, luogo al quale le comunità religiose devono spesso spiritualmente recarsi, perché là il Vangelo della comunione e della fraternità è stato vissuto in modo ammirabile» (n. 18).

La famiglia di Nazareth è insieme soprannaturale e naturale, ad essa tutti possiamo guardare per imparare una comunione sempre più concreta e profonda.


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