lunedì 4 settembre 2023

Intendersi

 

Parola intensa, dinamica, che proietta verso la ricerca della verità, del senso delle cose, dell’altro. Il suo cuore è “tendere”, dilatarsi. Il prefisso “in” le dà un senso, le imprime un movimento verso una direzione. È dell’uomo la volontà di entrare dentro le cose, penetrarle, perché soltanto immedesimandosi in esse le si “intendono”, le si “capiscono”, le si possono portare dentro di sé, fino a sentirle come proprie. La vera conoscenza è andare verso la realtà e lasciare che la realtà venga in noi. Nel nostro verbo vi è infine quella preziosa particella “si” che lo rende un riflessivo di reciprocità e porta il tendere non più verso verità astratte o cose, ma verso una persona.

Una parola che non va troppo di moda. Si vuole affermare la propria idea e più è debole e più va gridata. Senza ascoltare l’altro, senza cercare di intendere le sue ragioni. L’altro sbaglierà pure, ma almeno cerchiamo di capire perché la pensa così, o almeno ascoltiamo con sincerità, senza filtri, cosa pensa. Intendersi: io mi protendo verso di te e tu verso di me, con empatia, perché vogliamo che tra di noi ci sia una comprensione profonda, vogliamo “intenderci”. È la ricerca di una vicinanza, di una prossimità che ci fa entrare nel mondo l’uno dell’altro, con scambio di interessi, problemi, esperienze. A volte basta uno sguardo d’intesa, quasi una complicità: compagni di viaggio…

Chissà se poi non possiamo giungere a prendere insieme una decisione, a programmare un progetto comune e possibilmente a muoverci nella medesima direzione, o almeno a seguire con stima e amore le strade diverse che prendiamo: sappiamo almeno dove l’altro sta andando e lo seguiamo con affetto, pur nella divergenza di idee e di strade. Se la “tensione” verso l’altro e l’apertura ad essere raggiunto dall’altro sono veri scatta poi un di più, una presenza nuova tra di noi, che ci supera e ci avvolge. Provare per scoprirla.

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