Ho terminato gli esercizi indicando “il” luogo di Dio.
Ho mostrato i molteplici luoghi nei quali Dio dà appuntamento. Qualcuno può
passare tutta la vita in ricerca, senza trovare un luogo d’incontro con Dio.
Niente paura, ce n’è uno ineludibile, nel quale finalmente ci incontreremo con
Dio e potremo vederlo faccia a faccia: la morte, porta che si spalanca sulla
realtà vera e immette al suo cospetto di Dio. Anche chi ha dubitato o chi non
ha mai creduto, finalmente potrà incontrarlo. Saremo davanti a lui, Dio “ricco
di misericordia e grande nell’amore”.
Ma tutti i molteplici “luoghi”, che ho elencato nel mio ritiro, sono
manifestazione dell’unico vero luogo d’incontro tra Dio e l’umanità, la persona
di Gesù.
È lui il tempo nel quale possiamo
incontrare Dio: è l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, colui che era, che
è e che viene. Lui lo spazio: in lui e per lui tutto è stato fatto e tutto
sussiste. È lui che passa nell’ora calda del giorno presso la tenda di Abramo,
lui la scala notturna di Giacobbe sulla quale angeli salgono e scendono, lui
che arde nel roveto inconsunto di Mosè, lui la roccia che segue gli Ebrei nel
deserto e dalla quale scorga l’acqua che li disseta, lui che scende nella tenda
dell’alleanza e nel tempio in Gerusalemme.
Lui, che è da sempre presso Dio, eccolo, nella pienezza dei tempi, tra noi. Non soltanto si fa uomo, ma si fa “carne”, legato alla terra,
debole e caduco. Dio e nello stesso tempo uno di noi: il mediatore, il
rivelatore. Fa conoscere all’uomo Dio – perché egli stesso è presso Dio ed è
Dio – e fa dono della vita di Dio. Fa sperimentare a Dio l’essere uomo,
nell’amore e nel dolore – perché egli è presso di noi, uno di noi.
È lui che viene ancora, assieme al Padre, ad abitare nella stanza segreta, fino a diventare il nostro vero io. Lui che si identifica con ogni fratello, che è presente nella sua Parola, nell’Eucaristia, tra due o più uniti nel suo nome, nei suoi ministri, in ogni dolore. È lui la Vita, che incontreremo al momento della nostra morte. Lui il sacramento fontale che si rifrange nella molteplice sacramentalità di ogni tempo e spazio.
Il lui, la Via che conduce al Padre, il lungo cammino di
ricerca intrapreso da Dio per incontrare l’uomo e il lungo cammino di ricerca
intrapreso dall’uomo per incontrare Dio, trovano finalmente la meta.
La domanda di Dio rivolta all’uomo, la stessa di quella
dell’uomo rivolta a Dio, “Dove sei?”, ha la risposta.
Dov’è l’uomo? In Gesù.
Dov’è Dio? In Gesù.
Egli è il giardino nuovo, i cieli nuovi e la terra nuova
ove avrà luogo l’incontro definitivo che non avrà mai fine, dove ogni desiderio
sarà pienamente appagato.
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