sabato 9 settembre 2023

Gesù in mezzo a noi

 


“Emmanuele”, Dio con noi: è il nome dato a Gesù all’inizio del Vangelo di Matteo.

“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”: è la promessa che Gesù ci lascia al termina del Vangelo.

“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”: è la realtà profonda della Chiesa che Gesù ci svela, proprio a metà Vangelo.

Cos’è la Chiesa? È Gesù presente tra quanti sono uniti nel tuo nome, ossia in lui, nel suo amore, nella comune volontà di sposare la sua causa e di adempiere le esigenze che essa comporta. La correzione fraterna, di cui parla subito prima del “dove due o più”, è una esigenza e una conseguenza dell’amore reciproco, così come il perdono fraterno di cui parla subito dopo. Se ci si ama ci si aiuta a camminare sulla sua via e ci si perdona gli uni gli altri, sapendo che tutti possiamo sbagliare. Quando si esercita questo amore concreto ed esigente egli si rendi presente . Se è presente anche la nostra preghiera è potente, perché egli stesso prega in noi.

È il nostro sogno, il sogno di tutte le generazioni cristiane: poter rivivere l’esperienza dei discepoli quando egli era in mezzo a loro; poter stare con lui, ascoltare la sua parola, vivere della sua vita, seguirlo per le vie del mondo… È un’utopia? No, è realtà! Possiamo ancora averlo tra noi.

Crediamo nella sua presenza eucaristica, abbiamo imparato ad ascoltarlo nella proclamazione della parola di Dio, sappiamo riconoscerlo nei suoi ministri e nei fratelli, specialmente nei piccoli e nei poveri. Ma forse non crediamo abbastanza che egli è realmente presente in mezzo a noi come lo era tra i discepoli lungo le strade della Galilea. Riserbiamo, giustamente, la parola “presenza reale” di Gesù all’Eucaristia, eppure la sua presenza tra quanti sono uniti nel suo nome non è meno “reale”. Possiamo averlo con noi in casa, nei nostri ambienti di lavoro e di svago, renderlo presente nella società… Basta che lì dove siamo viviamo il comandamento dell’amore reciproco.

Se a volte, quando siamo insieme, non avvertiamo questa presenza forse è perché siamo uniti per tanti motivi pur buoni, come il lavoro, lo studio, l’apostolato, ma non siamo uniti per lui, “nel suo nome”, dall’amore. Quando invece ogni nostro incontro è motivato proprio dall’amore, allora egli è lì presente, luce, gioia, forza, e tutto intorno a noi inonda della sua presenza e crea una comunità viva e ardente. Egli vuole continuare a camminare ancora per le nostre strade, tra la nostra gente. E noi vogliamo averlo ancora tra noi.

Nessun commento:

Posta un commento