Nel grande salone sono affrescati gli eventi
salienti dell’Almo Collegio Capranica, primo fra tutti la scena crudele degli
alunni accorsi in difesa del Papa e trucidati dai Lanzichenecchi nel terribile
sacco di Roma del 1527.
Ma oggi pomeriggio la scena è serena! Viene presentato
il libro di Max Huot de Longchamp, con Antonino Raspanti, Cos’è la mistica, di cui ho scritto qualcosa a luglio:
https://fabiociardi.blogspot.com/2021/07/cose-la-mistica.html
I presenti non hanno avuto modo di
intervenire, tanto è stato serrato il dialogo tra i due relatori. Le domande
però rimangono, a me due in particolare.
Quale il rapporto tra mistica e impegno
sociale e civile? Se la mistica è un’esperienza del divino essa avrà pure una
ripercussione sul vissuto quotidiano. Oppure potrà nascere da momenti di
servizio, di donazione, di impegno nell’ambito della famiglia, del lavoro, della politica…
Ancora: il rapporto che nasce con Dio dall’esperienza
mistica è sempre personalissimo, ma esso può essere frutto di una intensa esperienza
fraterna, ecclesiale, come una liturgia pienamente condivisa, una grande assemblea
come quelle che abbiamo vissuto ad esempio alcune volte in piazza san Pietro o
alle giornate della gioventù. Ma può nascere anche in un piccolo gruppo unito nel
nome di Gesù. Non abbiamo sperimentato tutti, almeno una volta, la presenza di
Dio in mezzo a noi, che ci ha pienamente coinvolti e ci ha colmati di pace, di
gioia, di un senso di pienezza e di appagamento?
Si parla di esperienza mistica della natura,
della percezione del sentirsi parte dell’universo… Può esserci anche l’esperienza
mistica del servizio accanto a un ammalato o dell’unità tra persone che
condividono un comune progetto di vita. Non parla papa Francesco di una “mistica
del noi”? Siamo un popolo, il popolo di Dio, chiamato a sperimentare, insieme,
la presenza del suo Dio che lo inabita e lo guida.
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