venerdì 26 novembre 2021

La mistica del noi



Continuo a riflettere sulla mistica, sollecitato dalla presentazione di ieri:

http://fabiociardi.blogspot.com/2021/11/mistica-di-popolo.html

La “mistica del noi” è una realtà della primissima ora del cristianesimo.

L’esperienza di Maria Maddalena rimane unica e paradigmatica: la ricerca ostinata, il sentirsi chiamare per nome, l’abbraccio fisico… Ma subito dopo le esperienze sono comunitarie, ad iniziare dai due discepoli di Emmaus: “Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero… Non ardeva forse in noi il nostro cuore?”. Lo stesso quella medesima prima sera di Resurrezione quando Gesù si rende presente in mezzo ai discepoli: il Risorto in mezzo a loro! non è l’esperienza mistica più straordinaria? Per non parlare di Tommaso solo e attorniato dai fratelli, con il suo “Signore mio e mio Dio”. Quando poi Gesù li porta sul monte dell’ascensione essi salgo al cielo con lui: “Siamo seduti in cielo con lui”, possono dire con Paolo (Ef 2, 6); tanto che ci vogliono due angeli per riportarli con i piedi per terra (Atti 1, 10) e tornano a Gerusalemme “con grande gioia” (Lc 24, 52), segno che quell’esperienza mistica fatta insieme continua all'interno di tutto il gruppo.

Per non parlare dell’esperienza mistica per eccellenza, la Pentecoste, che non è certo l’esperienza di singole persone, ma di tutti e 120 insieme. Esperienza che si ripete nella cosiddetta “piccola Pentecoste” di Atti 4, 31, così come in quella nella casa del centurione Cornelio. Ma anche prima: la trasfigurazione, quando i tre apostoli furono avvolti dalla luce taborica, non fu un’esperienza mistica vissuta insieme? E i pastori che, dopo aver trovato Gesù adagiato nella mangiatoia, se ne tornarono “glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto” (Lc 2, 16-20)? E i Magi che nel vedere la stella “provarono una gioia grandissima” e si prostrarono davanti al bambino e lo adorarono (Mt 2, 10)?

Com’è che poi l’esperienza mistica si è privatizzata? Non si sperimenta più il Signore risorto in mezzo alla sua Chiesa, in mezzo a due che camminano per strada? Mi piacerebbe far circolare esperienze di questa “mistica del noi”. E perché accanto al libro di Max Huot de Longchamp, Cos’è la mistica, non ne scriviamo un altro sulla "mistica del noi", sulla "mistica di popolo"?

Nessun commento:

Posta un commento