“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria” (Lc 21, 27).
L’Avvento ci prepara al Natale, a rivivere la
venuta di Gesù che nasce a Betlemme. Ma il pensiero va subito all’altra sua
grande venuta, quella alla fine dei tempi, a cominciare dalla fine del “mio” tempo,
che ormai sarà presto.
Il Vangelo di Luca ci narra quell’ultima venuta di Gesù in maniera immaginifica: “su una nube”! Anche in occasione della Trasfigurazione Luca parla di una “nube” che avvolse Gesù. Raccontando dell’Ascensione al cielo la “nube” è nuovamente presente: “fu elevato in alto… e una nube lo sottrasse al loro sguardo”. Gesù sale al cielo su una nube e torna su una nube. Una nube? È semplicemente un’immagine, per dire che Gesù appartiene al mondo di Dio ed è avvolto di divino.
E noi staremo lì a guardare? No, gli andremo incontro, come scrive san Paolo nella Prima lettera ai Tessalonicesi: “il Signore stesso (…) discenderà dal cielo. (…) quindi noi (…) saremo rapiti insieme tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore” (4, 16-17).
È tale il desiderio dell’incontro che l’uno
va incontro all’altro. Anche qui siamo sul piano delle immagini, ma è bello
quest’incontro per aria! Con una finale da batticuore: “così saremo sempre con
il Signore”. Si può desiderare di più?
Ecco allora l’accorata preghiera di tutta la
Chiesa con la quale si chiude il libro delle Scritture: «Vieni! Vieni!”. Ed
egli che risponde con promessa certa: “Sì, vengo presto!” (Ap 22,
17.20).
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