sabato 11 settembre 2021

Vivere per qualcosa di bello

 «Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8, 35).

Più chiari di così non si può. Nessun alibi. Per quanto cerchiamo di addolcirle quelle di Gesù rimangono parole scandalose. Anche Pietro si è ribellato perché inaccettabili.

Vanno contro la tendenza attuale – e di sempre – dell’autoaffermazione, dell’autorealizzazione, dell’io al primo posto, re assoluto. Ne ho scritto giorni fa:

http://fabiociardi.blogspot.com/2021/09/remo-ma-e-mia-moglie.html

La parola di oggi mette in primo piano Gesù e il Vangelo: “per causa mia e del Vangelo”. Proietta fuori di sé, verso un ideale infinito, una pienezza di vita senza confronti.

Eppure non è una cosa tanto strana. Rita Livi Montalcini ha perso la sua vita – non si è sposata, non ha avuto figli – perché aveva un ideale grande davanti a sé, che motivava ogni possibile rinuncia: la scienza. Non dava l’impressione di una donna che aveva “perso”, rinunciato a qualcosa, ma a una donna che aveva vissuto pienamente per una causa. E Madre Teresa ha pensato a sé? Eppure che donna! Ma quanti esempi più umili vediamo attorno a noi, di persone che hanno saputo mettere da parte la propria realizzazione per dedicarsi a qualcosa per la quale pensavano valesse la pena vivere.

E anche quanti esempi contrari, purtroppo, di chi cerca solo se stesso e poi trova il vuoto attorno a sé, la solitudine, l’insoddisfazione, il non senso…

Nel dono di sé, nell’amore per l’altro, nel vivere per la persona o la causa amata – costi quello che costi – si trova la piena realizzazione di sé, la gioia del vivere.

Vale anche per il cristiano. Per cosa vivo? per chi vivo?

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