Luigi Martin e Maria Zelia Guérin si sposarono il 13 luglio 1858, a
mezzanotte! Dal loro matrimonio nacquero nove figli, di cui solo cinque femmine
sopravvissero. Tutte divennero religiose. Zelia morì per un cancro al seno nel
1877, mentre Luigi, affetto da arteriosclerosi e da paralisi, si spense nel
1894. È significativo che le loro cause di beatificazione, avviate
separatamente, finalmente furono congiunte. Beatificati insieme sotto papa
Benedetto XVI il 19 ottobre 2008 a Lisieux, sono stati canonizzati da papa
Francesco il 18 ottobre 2015, durante il Sinodo della famiglia.
«Quando abbiamo avuto i nostri figlioli – scrive Zelia nel 1877, ormai alla
fine della sua vita – le nostre idee sono un po’ cambiate: vivevamo ormai solo per
loro, questa era la nostra felicità. Insomma tutto ci riusciva facilissimo, il
mondo non ci era più di peso». Eppure le circostanze si rivelarono durissime,
ma tutto era trasfigurato dall’amore tra loro due.
«Il Signore – diceva la figlia, santa Teresa di Lisieux – mi ha dato due
genitori più degni del cielo che della terra», e confessava di aver imparato la
spiritualità della “piccola via” sulle ginocchia di mamma. «Pensando a papà
penso naturalmente al buon Dio», sussurrava, mentre alle consorelle confidava: «Non
avevo che da guardare mio papà per sapere come pregano i santi».
Sintetizzando il loro cammino, papa Francesco, nel giorno della canonizzazione, ha detto: «I santi coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin hanno vissuto il servizio cristiano nella famiglia, costruendo giorno per giorno un ambiente pieno di fede e di amore».
Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini sono stati ugualmente beatificati
insieme, come coppia, il 21 ottobre 2001 da San Giovanni Paolo II, nel 20o
anniversario dell’Esortazione apostolica Familiaris Consortio. Catanese
lui, fiorentina lei, si erano conosciuti a Roma nel 1902, all’età
rispettivamente di 22 e 18 anni. Lui studente di legge, lei di lingue. Una
fitta corrispondenza epistolare caratterizza i circa 7 mesi di fidanzamento:
lettere e bigliettini dai quali traspare la stima, il rispetto, e il pudore tra
i due giovani, ma anche capaci di esprimersi con parole appassionate come “kiss
you”. Il 25 novembre 1905 nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore si
celebra il matrimonio.
La quarta gravidanza, particolarmente travagliata, mette a rischio la vita
del feto e della madre. Gli sposi rifiutano di abortire e nel 1914 nasce
Enrichetta (di cui è in corso la causa di beatificazione). Ogni giorno
partecipano alla Messa, recitano il Rosario, praticano l’adorazione notturna.
Ugualmente intenso l’impegno sociale: volontari dell’Unitalsi, cura e
assistenza di soldati e civili feriti durante i due conflitti mondiali,
aiuto oltre 150 persone salvate dalla
persecuzione nazista, assistenza a terremotati, sostegno all’Università
Cattolica, avvio di corsi per fidanzati…
Il rapporto tra loro è semplice e profondo. «Usciti di chiesa – scrive
Maria – mi dava il buongiorno, come se la giornata allora avesse il ragionevole
inizio». Mezzo secolo di vita insieme, fino all’infarto di Luigi, nel 1951. Quattordici
anni dopo parte anche Maria. La testimonianza dei coniugi Beltrame Quattrocchi,
ha affermato San Giovanni Paolo II, è «una singolare conferma che il cammino di
santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è
straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della
Chiesa e della società».
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