Quand’era ragazza santa Maria Maddalena de' Pazzi veniva a
villeggiare dalle mie parti: https://fabiociardi.blogspot.com/2012/07/a-montemurlo-alla-ricerca-di-maria.html
Ho pensato di ricambiare la visita, andando a visitarla a
Firenze. Ieri sono dunque stato a Firenze, nella chiesa a lei intitolata. Ma
lei non c’è!
La chiesa nasce nel 1527, assieme alla casa di
accoglienza delle donne convertite, che seguono la regola di san Benedetto. Un
secolo dopo la struttura passa ai Cistercensi. Nel Rinascimento il convento è
completamente ricostruito e la chiesa acquista un magnifico quadriportico,
mentre il suo interno fiorisce con opera di Botticelli, Perugino, Ghirlandaio…
Finalmente nel 1626 giungono le Carmelitane, che portano
con sé le spoglie di Maria Maddalena da’ Pazzi, e dopo la sua canonizzazione,
nel 1669, la chiesa viene intitolata a lei. Con l’unità d’Italia le monache
emigrano, prima in piazza Savonarola, poi a Careggi, e Maria Maddalena le
segue… Ma un anno prima, nel 1887, una quindicenne in pellegrinaggio dalla
Francia fa ancora in tempo a pregare sulla tomba della santa… e sarà santa
anche lei: Teresa di Lisieux.
Non posso vedere neppure il celebre affresco della
crocifissione del Perugino, nella sala capitolare del convento, oggi scuola
statale: è chiusa per Covid!
Oggi eccomi di nuovo alla ricerca della santa, sulle
colline di Firenze. Il monastero delle carmelitane è una bella villa nascosta.
Le monache sono appena sei e dalla voce – i volti non si possono vendere –
piuttosto anziane. Hanno sequestrato il corpo della santa: chi mai andrà a vederla
nella loro chiesta?
L’urna che contiene il corpo è molto bella, più bella
ancora la santa, che sembra quasi intatta.
Di lei Divo Barsotti ha scritto: «Più vertiginosa nelle
sue intuizioni è Angela da Foligno, più essenziale e metafisica Caterina da
Genova, insuperata per profondità e ricchezza di analisi psicologica Teresa di
Gesù; nessuna di loro tuttavia ci ha dato una contemplazione teologica del mistero
cristiano come Maria Maddalena de’ Pazzi».
Ella stessa scrive: «In Dio, tutto è amore, ragion per
cui per sovrabbondanza d’amore dà tutto per amore, fa tutto per amore, castiga
persino per amore: “Se procede dal Padre: amore; se procede dal Figliuolo:
amore; se procede dallo Spirito Santo: amore. La potenza tua: amore; la
sapienza tua; amore; la bontà tua: amore; l’eternità tua: amore; ardirò di dire
che ancora la giustizia tua è amore”» (II, 756).
Poi, rivolgendosi a noi: «O anime create d’amore e per
amore, grida la Santa, perché non amate l’amore? E chi è l’Amore se non Dio?
Questo mio amore non è amato né conosciuto. O amore, tu mi fai struggere e
consumare, tu mi fai morire e pur vivo. Amore, gran pena mi fai sentire a tal
che il corpo ne partecipa ancor lui! Ad amare, anime, venite ad amare l’Amore
da cui siete tanto amate, ad amare venite!» (II, 830).
E possibile visitre il convento nelle coline di Careggi?
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