Manhu-Colombo, ultima giornata di viaggio prima di ripartire per Roma. In
questo terzo passaggio nella capitale non posso fare a meno di visitare la
tomba del cardinal Thomas Benjamin Cooray, servo di Dio, in cammino verso la
beatificazione (1901-1988).
È stato l’ultimo vescovo oblato di Colombo, padre conciliare e nominato
cardinale proprio all’inizio dell’ultima sessione del Concilio.
Come primo arcivescovo di Colombo fu nominato mons. Bonjean, il vescovo di
Jaffna. Il suo viaggio in treno da Jaffna a Colombo è rimasto memorabile: locomotiva
addobbata a festa, accoglienza trionfale in ogni stazione, più di 50.000
persone ad attenderlo nella capitale, fuochi di artificio, bandiere, tamburi e
danze.
Da allora tutta l’isola è stata praticamente affidata agli Oblati, ad
eccezione della diocesi di Kandy che veniva creata in quella occasione e
affidata ai Benedettini. 10 i vescovi oblati che si sono succeduti a Jaffna nel
centro nord, fino al 1972; sei quelli a Colombo nel centro sud, senza poi
contare gli altri vescovi nominati nelle diverse diocesi create
successivamente. Hanno così costruito chiese, seminari, parrocchie, collegi,
orfanotrofi, dando forma alla Chiesa nell’isola.
In questi ultimi decenni gli Oblati si stanno ritirando dalle strutture
diocesane ormai in mano al clero locale, ma continuano la loro presenza nei
seminari e negli istituti teologici, e soprattutto si dedicano alla loro primo
scopo, le missioni parrocchiali, affidate a comunità specializzate in questo
ministero che si spostano da una parte all’altra del Paese. Inoltre, con grande
creatività, hanno dato vita alle più varie iniziative in aiuto ai nuovi bisogni
sociali e pastorali causati dalla lunga guerra.
La tomba del card. Cooray si trova nella cripta della grande basilica
nazionale dedicata alla Madonna di Lanka, da lui costruita in adempimento ad un
voto fatto quando, durante la seconda guerra mondiale, iniziarono i primi
bombardamenti dei Giapponesi: un santuario a Maria se l’isola fosse stata
risparmiata dall’invasione.
Al centro della cripta l’adorazione eucaristica. Cooray è là accanto: le
persone pregano davanti all’Eucaristia, poi vanno a toccare la tomba per la
benedizione del loro vescovo…
In occasione del suo 50° anniversario di sacerdozio Giovanni Paolo II gli
scrisse una belle lettera, nella quale tra l’altro diceva:
“… hai tenuto una condotta santa
nella tua vita, per essere una immagine non indegna di Cristo, Sommo Sacerdote.
Ti sei fatto docile ai suoi insegnamenti; fermo assertore della sua verità;
custode della fede in tutte le circostanze della vita; costante e attivo;
esempio di virtù; testimonianza di un modo di vivere e di intendere la vita
diverso in questa età minata dallo smodato desiderio di piaceri e incline a una
nuova paganità; infine testimone di Cristo tale da avvicinare a Cristo in
questi cinquant’anni moltissime persone, o almeno turbare con il nome di
Cristo, porre loro delle domande e proporre Cristo come oggetto di ricerca per
le menti e i cuori di molti. Questa è una messe copiosa”.
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