Gli Istituti
apostolici sono ancora in grado di offrire contributi significativi alle
società contemporanee? I carismi, che sono alla loro origine e ne hanno guidato
la crescita e gli apporti pastorali e sociali, hanno ancora una forza dinamica,
una capacità propositiva e propulsiva; sono capaci, per la loro natura
pneumatica, di continuare a generare nuova vita attorno a loro? È questa la
domanda che guida la presente riflessione. Essa non trova risposta adeguata se
non ci si interroga sulla capacità rigenerativa che i carismi hanno nella vita
interna degli stessi Istituti, nella loro crescita, nel costante rinnovamento.
I due aspetti, che potremmo chiamare ad
extra e ad intra, sono
strettamente interdipendenti. Partiremo da quest’ultimo per risalire al primo. Occorre
tuttavia ricordare che alla domanda iniziale ne soggiace un’altra, altrettanto
importante: gli Istituti apostolici sono in grado di cogliere gli apporti delle
società contemporanee, così come è avvenuto alle loro origini nei confronti
delle culture nella quali sono nati? Non si può pretendere di offrire apporti
“generativi” se non si è disposti ad essere a propria volta “generati” dalle
culture, ossia senza un dialogo con le società nelle quali i carismi sono
chiamati ad essere presenti e a operare.
Così inizia un mio
articolo apparso sulla rivista Sequela Christi.
Vedi:
Anche se non ho potuto leggere l'articolo di cui si parla ,ho riflettuto sulla realtà dei carismi.Il carisma è un dono di luce che Dio invia alla sua Chiesa come un gioiello che lo sposo dona alla sua sposa per adornarla e impreziosirla.Appunto come i gioielli ,i carismi non invecchiano nè si deteriorano e continuano a risplendere per l'eternità.Si possono solo vivere nella vita della Chiesa e si può gioire nel ricordo del santo/a a cui il carisma è stato rivelato
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