Festa liturgica di san Pio da Pietralcina, una delle più
significative figure della fede cristiana che hanno irradiato il secolo
Ventesimo e che continuano a illuminare l’inizio di questo nuovo millennio.
Mistico infiammato d'amore per Gesù Cristo, strenuo
combattente contro il Male, grande taumaturgo, viva icona del Cristo
crocifisso, sicura guida spirituale, oggi vogliamo ricordarlo soprattutto nella
sua umile e silenziosa testimonianza della misericordia di Dio, che ha saputo
esprimere in mille modi: dall’accoglienza delle persone insicure e dubbiose,
alla costruzione della Casa del Sollievo, dall’intensità della sua preghiera d’intercessione
al ministero della confessore esercitato per 58 anni, “in piena disponibilità –
come ricordava Giovanni Paolo II – nei confronti delle anime, di quelle
soprattutto impigliate nei lacci del peccato e nelle angustie della miseria
umana” (23 maggio 1987).
San Pio conosceva la malizia del peccato perché
conosceva l’amore infinito di Dio. Per questo era sempre disposto ad accogliere
i peccatori, piccoli e grandi, consapevoli o ignoranti del proprio peccato.
Sapeva essere duro ed esigente oppure comprensivo e clemente, in base alle
disposizioni di chi si rivolgeva a lui, sempre con l’unico scopo di condurre
alla conversione, facendosi strumento della infinita misericordia di Dio.
Viveva, soffriva, pregava per la conversione dei peccatori, quelli che venivano
a lui, quelli di cui aveva notizia, quelli che non avrebbe mai incontrato ma
che sapeva lontani da Dio.
“Iddio – scriveva san Pio – mostra la sua potenza più
nella nostra conversione, che nel trarre dal nulla il cielo e la terra, poiché
vi è più opposizione tra il peccato e la grazia, che tra il nulla e l'essere.
Il nulla è meno lontano da Dio che lo stesso peccatore” (Epist. II, p. 199).
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