mercoledì 25 settembre 2013

Storia di Cristo, di Giovanni Papini

 In biblioteca ho trovato la prima edizione della Storia di Cristo, di Giovanni Papini, edita a Firenze nel 1921, con la sua firma. Una rarità. Ho cominciata a leggerla. È il Papini di sempre, non importa se l’ha scritta dopo la conversione: caustico, diritto, senza peli sulla lingua, con un linguaggio ricchissimo.
I suoi sono capitoli brevissimi, incisivi, capaci, in poche righe, di rievocare tempi e luoghi del Signore. È difficile interrompere la lettura. Lui stesso definisce il suo scritto “Un libro vivo, che renda più vivo Cristo, il sempre vivente, con amorosa vivezza, agli occhi dei vivi”.
È proprio vero, come si legge nella sua introduzione, che “Ogni età deve riscrivere il suo Evangelo”, anche se “Nessuna vita di Gesù, anche se la scrivesse uno scrittore di genio più grande di quanti furono, potrebbe essere più bella e perfetta degli Evangeli. La candida sobrietà dei primi quattro storici non potrà esser mai vinta da tutte le meraviglie dello stile e della poesia. E ben poco possiamo aggiungere a quello che dissero”.
Il libro inizia:
“Gesù è nato in una Stalla.
Una Stalla, una vera Stalla, non è il lieto portico leggero che i pittori cristiani hanno edificato al Figlio di David, quasi vergognosi che il loro Dio fosse giaciuto nella miseria e nel sudiciume…”

Nessun commento:

Posta un commento