Un calendario con foto straordinariamente belle,
scattate da professionisti, stampate in alta definizione. Un impeccabile
prodotto tipografico. È in primo che vedo per il 2014. È interamente dedicato a
Papa Francesco, una foto al mese. Guardo la prima, gennaio: in primo piano un
ostensorio e dietro, appena percepibile, il papa che lo sostiene per la
benedizione. Foto eccellente! Mi dico subito: Calendario intelligente; mette Gesù
in primo piano e il Papa a servizio del Corpo di Cristo. Secondo mese:
febbraio, il Papa con il calice della messa al momento dell’elevazione dopo la
consacrazione. Con meno entusiasmo mi ripeto: Gesù in primo piano e il Papa a
servizio del Corpo di Cristo. Terzo mese: Papa Francesco in preghiera solitaria
nella cappella di Santa Marta. Sì, è in adorazione davanti al Corpo di Cristo.
E avanti: bellissime immagini del volto del Papa, senza luogo né tempo. Arrivo a
dicembre angosciato.
Va bene il Corpo di Cristo, ma dov’è la Carne di
Cristo di cui continua a parlare il Papa quando si rivolge ai poveri, ai carcerati,
ai rifugiati, ai disoccupati? Nel calendario patinato non c’è traccia. Va bene
in Papa sempre raccolto in preghiera nella cappella, ma dove sono le periferie
verso cui invita ad andare e dove lui stesso di reca, da Rebibbia e Lampedusa,
dal Centro Astalli al Sulcis? Mi sembra un tradimento verso il Papa e il suo
messaggio.
Perché dobbiamo ridurre sempre tutto a devozionismo?
Perché annacquare e banalizzare il messaggio forte del Papa?
Mi piacerebbe fare un calendario con altre foto del
Papa: il Papa abbracciato dal lavoratore sardo con casco e orecchino; il Papa
che lava i piedi tatuati dei carcerati di Rebibbia, che accarezza la pancia di
una mamma incinta, che abbraccia l’handicappato, circondato dagli emigrati.
Verrebbe fuori un calendario non bello, forse scandaloso,
ma vero.
Sono pienamante d'accordo con il commento a quel calendario .Penso che al nostro mondo sia molto difficile penetrare nella spiritualità di Francesco che si fonda sulla contemplazione di Cristo presente nelle persone che mi passano accanto ,per strada,sul bus, nel viso raggrinzito dei vecchi e negli occhi limpidi dei bimbi .Francesco è un contemplativo che vive fuori dal convento ma può elevarsi in contemplazione ovunque si trovi,e con ogni uomo che lo incontra. Tutto questo non si illustra nelle foto ,come non si può illustrare l'anima.
RispondiEliminaGrazie, Padre Fabio!
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