Giunsero a Ottawa nel 1844, tre anni dopo il loro arrivo in Canada. Allora la cittadina, 6, 7 mila abitanti, si chiamava Bytown. Sant’Eugenio era particolarmente contento: è “una città che ha un avvenire” scriveva, perché grazie ai numerosi corsi d’acqua, si potrà partire da lì per evangelizzare l’Ovest e il Nord. In effetti da Ottawa gli Oblati giunsero fino al Pacifico e all’Artico. Proprio due giorni fa è stato consacrato un altro Oblato, Anthony Wieslaw Krótki, vescovo degli eschimesi a Churchill, nella Baia d’Husdon, al circolo polare.
Nel 1847 la città divenne sede vescovile e p. Guigues fu nominato primo
vescovo. Costruì la bellissima cattedrale e trasformò molte missioni in
parrocchie. Nel 1848 creò anche un collegio, divenuto nel 1866, con decreto
regale della regina Vittoria, l’università di Ottawa; nel 1889 Leone XII
conferì il titolo di università pontificia, poi passato all’attuale università
St. Paul, distintasi dall’università di Ottawa.
Gli Oblati in città crebbero di numero in proporzione alle molte opere che
furono loro affidate: nel 1966 erano 475, compresi un 150 studenti di teologia.
Questi ultimi ebbero il loro bel
collegio nel 1885, la casa che oggi si chiama edificio Deschâtelets, dove sono
ospite questi giorni. Erano i tempi gloriosi nei quali da qui i giovani Oblati partivano
per tutto il Canada.
Una di queste sere, con i
professori, siamo stati a La Blanche, un piccolo chalet su un lago, quanto
rimane dei grandi capannoni dove gli studenti Oblati passavano le calde e umidi
estate di Ottawa. Partivano con le canoe, e dopo due giorni di viaggio
arrivavano sul lago. Le foto d’epoca testimoniano quei felici tempi andati.
Raccontano che si passava la notte della festa dell’Assunta sulle canoe, sul
lago, con le torce accese. Su una canoa era istallato l’armonium e si cantavano
le lodi a Maria. La gente veniva dai dintorni e si fermava sulla riva del lago
e godere lo spettacolo.
Ho
in mano la lunga e bella lettera nella quale, in data 19 ottobre 1843, il vescovo
di Montreal - che aveva invitato gli Oblati in Canada – chiede a sant’Eugenio
di mandare gli Oblati a Bytown (Ottawa):
A Bytown gli Oblati troveranno
migliaia di uomini che si spostano e lavorano per abbattere le immense
frontiere che costeggiano grande fiume bello e magnifico che si chiama Ottawa,
tutte persone degne dello zelo dei vostri figli. Da là i vostri uomini
apostolici potranno partire per andare ad evangelizzare i cantieri, in ognuno
dei quali ci sono dalle 4 alle 5 cento persone che lavorano per cinque o sei
anni consecutivi nella foresta ad abbattere gli alberi che vengono venduti a
Québec e a Montréal e da lì esportati in gran parte in Inghilterra. Ogni
cantiere è come uno dei vostri villaggi della Francia. Occorre percorrere 60 o
80 leghe per raggiungerli, sulla neve d’interno o risalendo le rapide d’estate.
Non possiamo mandare parroci a questi campi volanti, occorrono missionari che
d’inverno visitino gli uomini nei cantieri e in primavera li aspettino lungo i
fiumi dove fanno navigare il legname. Penso che non ci siano persone che
abbiano bisogno di missionari più di queste pecore perdute…. Vi sono poi i
territori di caccia degli indigeni, che errano per le foreste per la maggior
parte dell’anno e che si riuniscono in determinati momenti nei posti di
commercio. Anche con loro dovranno lavorare i missionari…
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