Con san Patrizio
nella sua cattedrale
Aveva appena 16
anni quando i pirati lo strapparono dalla Gran Bretagna, la sua terra, e lo
vendettero schiavo sulle coste nordiche dell’Irlanda.
Dopo otto anni,
al terzo tentativo riuscì a fuggire.
E perché non
tornarvi, ora che conosceva lingua e costumi, per portarvi il Vangelo? Papa
Celestino aveva già mandato un vescovo, ma questi non era riuscito a entrare
nel cuore di quei popoli.
Dopo un periodo di
formazione nel monastero di Lérins sulla Costa Azzurra, e aver visitare numerosi
piccoli monasteri delle isole tirreniche della Toscana, fu nominato vescovo d’Irlanda
e partì con un gruppo di monaci.
I primi battesimi avvennero nel parco
dove oggi sorge la grande cattedrale di san Patrizio, oggi la cattedrale è retta dalla Chiesa d’Irlanda, della Comunione
Anglicana. Questa sera ho partecipato alla preghiera dei vespri, cantata da uno
splendido coro di uomini e ragazzi, e ho goduto dello splendore di questa
stupenda basilica.
Ho riletto quanto,
negli ultimi giorni della sua vita, contemplando l’opera che Dio aveva
realizzato nell’isola, scriveva san Patrizio: “Da dove è venuta a me questa
sapienza, che prima non avevo? Io non sapevo neppure contare i giorni, né ero
capace di gustare Dio. Come mai dunque mi è stato dato un dono così grande,
così salutare, com’è quello di conoscere Dio e di amarlo? Chi mi ha dato la forza
di abbandonare la patria e i genitori, di rifiutare gli onori che mi erano
offerti e di venire tra le genti d’Irlanda a predicare il vangelo…? Il Signore mi ha fatto il dono inestimabile
di rigenerare in lui con la mia opera molti popoli e di portarli alla pienezza
della vita cristiana”.
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