Padre Roberto Cooke, provinciale dell’Inghilterra, era
venuto in Irlanda alla ricerca di un luogo per dar vita ad una presenza degli
Oblati. Gli Agostiniani di Dublino, presso i quali aveva predicato una famosa
missione, lo invitarono ad andare a Inchicore, che allora era fuori città, dove
sorgevano i cantieri della ferrovia. La Compagnia ferroviaria vi aveva
costruito un vero villaggio con 138 baracche che ospitavano 850 persone. Vicine
vi erano le anche caserme dell’esercito britannico con 1600 militari.
Quello stesso anno, era il 1856, p. Cooke comprò nella
zona una piccola fattoria dove sarebbe dovuta nascere la prima comunità.
Alla notizia che i missionari sarebbero venuti a
Inchicore, scoppiò l’entusiasmo generale. Gli operai decisero di costruire
subito una cappella di legno. A sera, al termine dei lavori nei cantieri della
ferrovia, 400 operai si presentarono con i loro strumenti da carpentieri e i
materiali da costruzione. P. Cooke fu sorpreso di vedere, alle 6 di sera, tutta
questa gente. Scavarono le fondamenta e misero la prima pietra. Era il 24
giugno, festa di san Giovanni Battista. La sera seguente stesso numero di
persone. P. Cook fece il suo bel discorsetto e gli operai 400 ripresero il lavoro
con leva. Per la festa dei santi Pietro e Paolo la chiesa era terminata. Erano
appena passata una settimana. Messa solenne, con tanto di coro proveniente
dalla chiesa degli Agostiniani.
L’anno successivo prima missione predicata in Inchicore.
Tutti gli uomini delle ferrovia erano presenti nella chiesa di legno:
macchinisti, ingegneri, tecnici, operai… Gli Oblati confessano dalla mattina
alla sera. Venne anche l’arcivescovo di Dublino, era la sua prima visita. Da
allora gli operai della zona furono le persone di cui gli Oblati più si presero
cura. La chiesa di legno funzionò fino al 1896, quando fu costruita la grande
basilica dell’Immacolata. Non era parrocchia, ma il centro della missione per
l’Irlanda e oltre.
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