venerdì 22 marzo 2013

Giovanni Santolini – Eroe per abitudine


Quel 23 marzo 1997, quando p. Giovanni ci lasciava, era la Domenica delle Palme.
Così lo ricorda il sito del Movimento dei Focolari:
Originario di Genova, fin da adolescente Giovanni ha un sogno: «Ho capito che se non diventavo santo la mia vita non avrebbe avuto senso; perciò mi sono messo sotto a diventare 'santo'.»
Da sempre esuberante e fuori dagli schemi, sente così la vocazione del missionario e consacra la sua vita agli Oblati di Maria Immacolata (OMI), con il sogno di morire da martire. Solo con gli anni, comprende invece che «in fondo, vivere il Vangelo lì dove sei, non significa altro che prendere l'abitudine di dare la vita (…) hai talmente l'abitudine di amare, che diventi 'eroe per abitudine'.»
Quando Giovanni sente dire che nelle terre artiche si può ancora morire come martiri, chiede di essere ammesso nell'ordine degli Oblati di Maria Immacolata che lì avevano una missione.
Nell'anno di diaconato, l'entusiasmo però cede il posto alla desolazione. Come racconta lui stesso, si sente rapinato di quanto più gli è caro: la santità. Solamente dopo aver approfondito la Spiritualità dei focolari, alla quale gli OMI sono profondamente legati, sfuma l'idea del missionario-eroe e subentra la convinzione che la vera via della santità è quella dell'amore, del servizio concreto.
Passano ancora cinque anni e, nel 1987 un trentatreenne Padre Santolini finalmente parte lo Zaire (oggi Congo). Inizia la sua vita presso la missione di Kinshasa (la capitale) senza mai misurare le forze: insegna, gestisce l'amministrazione, segue una ad una tantissime persone,...
Oltre al suo entusiasmo, Giovanni colpisce per la sua semplicità. Il suo 'letto' è ricavato sopra un armadio. Collegato a questo con un asse su un secondo armadio c'è il suo 'rifugio': la sua cappellina.
Padre Santolini anima anche la nascente comunità dei focolari di Kinshasa. Dopo qualche anno è ormai così numerosa, che Chiara Lubich si convince ad aprirvi persino un focolare!
Giovanni rimane coraggiosamente in Zaire anche durante la grave crisi del 1995. Allo scoppio delle ostilità è in Italia. Con la naturalezza di sempre, riprende l'aereo per lo Zaire: il solo bianco a bordo!
In quel periodo le occasioni per testimoniare con coraggio la propria fede non mancano di certo. Quando ad esempio alcuni militari sequestrano due 'suoi' seminaristi, Giovanni ha persino l'ardire di inseguirli. Continua a correre anche quando i militari gli puntano le armi contro, sparano le prime raffiche verso l'alto e...infine gli sparano addosso! Non può certo sapere che le armi sono caricate a salve, ma è proprio la sua determinazione coraggiosa a convince i soldati a rilasciare i prigionieri.
Ricorda un confratello: “Giovanni progressivamente ha guadagnato l'ultimo posto. Era diventato sempre più semplice.” Un tempo così affascinato dall'idea del martirio, muore in un banale incidente in moto il 23 marzo 1997.
Così come ormai ogni momento della sua giornata, anche in quel momento stava compiendo l'ennesimo atto d'amore: era infatti atteso in focolare per parlare della Madonna a un gruppo di giovani. Ne siamo certi, ora Padre Santolini si trova insieme a lei e con lei continua a spendersi infaticabilmente per le tantissime persone amate in vita.

1 commento:

  1. GRAZIE, PER QUESTA TESTIMONIANZA, SICURAMENTE IN QUESTO MOMENTO,"PREGHERA' ANCHE PER ME".
    E PER QUELLI CHE HANNO BISOGNO PER ANDARE AVANTI.

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