Quel 23 marzo 1997, quando p. Giovanni ci lasciava, era la Domenica
delle Palme.
Così lo ricorda il sito del Movimento dei Focolari:
Originario di Genova, fin da
adolescente Giovanni ha un sogno: «Ho capito che se non diventavo santo la mia
vita non avrebbe avuto senso; perciò mi sono messo sotto a diventare 'santo'.»
Da sempre esuberante e fuori
dagli schemi, sente così la vocazione del missionario e consacra la sua vita
agli Oblati di Maria Immacolata (OMI), con il sogno di morire da martire. Solo
con gli anni, comprende invece che «in fondo, vivere il Vangelo lì dove sei,
non significa altro che prendere l'abitudine di dare la vita (…) hai talmente
l'abitudine di amare, che diventi 'eroe per abitudine'.»
Quando Giovanni sente dire che
nelle terre artiche si può ancora morire come martiri, chiede di essere ammesso
nell'ordine degli Oblati di Maria Immacolata che lì avevano una missione.
Nell'anno di diaconato,
l'entusiasmo però cede il posto alla desolazione. Come racconta lui stesso, si
sente rapinato di quanto più gli è caro: la santità. Solamente dopo aver
approfondito la Spiritualità dei focolari, alla quale gli OMI sono
profondamente legati, sfuma l'idea del missionario-eroe e subentra la convinzione
che la vera via della santità è quella dell'amore, del servizio concreto.
Passano ancora cinque anni e, nel
1987 un trentatreenne Padre Santolini finalmente parte lo Zaire (oggi Congo).
Inizia la sua vita presso la missione di Kinshasa (la capitale) senza mai
misurare le forze: insegna, gestisce l'amministrazione, segue una ad una
tantissime persone,...
Oltre al suo entusiasmo, Giovanni
colpisce per la sua semplicità. Il suo 'letto' è ricavato sopra un armadio.
Collegato a questo con un asse su un secondo armadio c'è il suo 'rifugio': la
sua cappellina.
Padre Santolini anima anche la
nascente comunità dei focolari di Kinshasa. Dopo qualche anno è ormai così
numerosa, che Chiara Lubich si convince ad aprirvi persino un focolare!
Giovanni rimane coraggiosamente
in Zaire anche durante la grave crisi del 1995. Allo scoppio delle ostilità è
in Italia. Con la naturalezza di sempre, riprende l'aereo per lo Zaire: il solo
bianco a bordo!
In quel periodo le occasioni per
testimoniare con coraggio la propria fede non mancano di certo. Quando ad
esempio alcuni militari sequestrano due 'suoi' seminaristi, Giovanni ha persino
l'ardire di inseguirli. Continua a correre anche quando i militari gli puntano
le armi contro, sparano le prime raffiche verso l'alto e...infine gli sparano
addosso! Non può certo sapere che le armi sono caricate a salve, ma è proprio
la sua determinazione coraggiosa a convince i soldati a rilasciare i
prigionieri.
Ricorda un confratello: “Giovanni
progressivamente ha guadagnato l'ultimo posto. Era diventato sempre più
semplice.” Un tempo così affascinato dall'idea del martirio, muore in un banale
incidente in moto il 23 marzo 1997.
Così come ormai ogni momento
della sua giornata, anche in quel momento stava compiendo l'ennesimo atto
d'amore: era infatti atteso in focolare per parlare della Madonna a un gruppo
di giovani. Ne siamo certi, ora Padre Santolini si trova insieme a lei e con
lei continua a spendersi infaticabilmente per le tantissime persone amate in
vita.
GRAZIE, PER QUESTA TESTIMONIANZA, SICURAMENTE IN QUESTO MOMENTO,"PREGHERA' ANCHE PER ME".
RispondiEliminaE PER QUELLI CHE HANNO BISOGNO PER ANDARE AVANTI.