La chiamava “Franceschella” o “Ceccolella”, nonostante
fosse nobile. Ormai la povera gente la considerava una di loro, “la poverella
di Trastevere”. In una
Roma in rovina, ridotta a un bordo di 20.000 abitanti, in balia di baroni e lotte
sanguinose, di carestie e peste, messa per tre volte a ferro e fuoco dal re di
Napoli, senza più il papa trasferito ad Avignone, appare la figura fragile e
forte di Francesca Bussa de’ Buxis de’ Leoni, sposa tredicenne del nobile
Lorenzo de’ Ponziani.
È il periodo dello scisma di Occidente e papi ed
antipapi si combattono fra loro, ma la Chiesa va avanti lo stesso, con la forza
dei suoi santi, e Francesca è una di questa. Alla sua morte, 9 marzo 1440, è acclamata santa da tutto il
popolo romano, tanto da diventare patrona della città assieme agli apostoli
Pietro e Paolo. Nel 1494 il senato romano dichiarò il 9 marzo giorno festivo.
Con il consenso del marito aveva venduto tutti i
vestiti e gioielli devolvendo il ricavato ai poveri e aveva indossato un abito
di stoffa ruvida, ampio e comodo per poter camminare agevolmente per i miseri
vicoli di Roma. Coltivava un campo nei pressi di San Paolo, per avere frutta e
verdura che trasportava con un asinello e che donava personalmente alla lunga
fila di poveri, che ogni giorno cerca di sfamare. Assieme alla cognata Vannozza
e ad altre donne aveva dato vita a un piccolo gruppo di consacrate, le Oblate
di Maria.
Oggi, nell’anniversario della sua morte, assieme
ad una fila senza fine di Romani che giungeva fino a piazza Venezia, ho
visitato la casa delle Oblate, a Tor de’ Specchi, dove Francesca ha vissuto gli
ultimi quattro anni della sua vita. La si può visitare soltanto in questo
giorno di festa. All’ingresso la mangiatoia, ricavata da un sarcofago romano, per
l’asinello…
Nel 1400 le stanza sono state affrescate da
Antoniazzo da Romano con le storie della santa. La casa è un gioiello. Le
Oblate sono 11, come al tempo di Francesca. Da 600 anni è rimasta l’unica
comunità. A loro, prima di morire, rivolse le ultime parole: "Amatevi
le une le altre e siate fedeli fino alla morte. Satana assalirà anche voi, ma non
temete, lo vincerete con la pazienza e l'ubbidienza; nessuna prova sarà troppo
crudele se rimarrete unite a Gesù".
Caro Padre Fabio, grazie di questo 'full immersion' su Francesca Romana.
RispondiEliminaMa devo ringraziarti e, spero lo farai per me, ringraziare le due 'sorelle' di Ceccolella. I loro volti in questo lunedì 11 marzo 2013 mi ricordano di vedere con 'occhi nuovi' e con lo 'sguardo di Cielo' ogni prossimo che incontrerò oggi. Buona settimana ;)