«Sono
contento del bello spettacolo che scopro dalla mia finestra da dove spazio su
tutta la città vedendo davanti a me, sotto il giardino della casa dove abito, i
giardini di Palazzo Colonna; di fronte, a poca distanza, le cupole del Gesù e
di altre chiese; un po’ più lontano S. Andrea della Valle; a sinistra la
Colonna Traiana, a poca distanza da lì il Campidoglio, a destra S. Ignazio, il
Collegio Romano e l’osservatorio; più lontano la Colonna Antonina,
Montecitorio, piazza del popolo e tanti altri notevoli edifici; al di sopra di
tutto questo bel Vaticano e questa incomparabile cupola di S. Pietro: tutta la
città insomma». Così sant'Eugenio quando giunse a Roma nel 1825.
A 200
anni di distanza anch’io potrei scrivere come lui. Anch’io dalla mia finestra
vedo lo spettacolo straordinario di Roma, con in primo piano la cupola di san Pietro
e la torre san Giovanni del Vaticano…
Sto
preparando il corso universitario fra quindici giorni, visitando in città i
luoghi dove hanno vissuto alcuni fondatori: sei mattinate intere per sei luoghi
e sei fondatori. Gli studenti iscritti sono una sessantina…
Inizieremo con san Francesco a Ripa, il luogo della sua permanenza a Roma, di cui lui stesso ci racconta nel suo Testamento: “E dopo che il Signore mi dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò”.
Intanto
continuo a contemplare albe e tramonti sulla città eterna…
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