lunedì 18 marzo 2024

Giuseppe: un mistero lo sovrasta

 

«Senza che egli la conoscesse, ella [Maria] diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù» (Mt 1, 25). Giuseppe è lì, in silenzio, accanto alla moglie e al figlio, che sa venire dal cielo. Sa che è davanti a qualcosa che lo supera. L’angelo gliel’aveva rivelato: «il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo». Davanti al mistero Giuseppe si è arreso e aveva fatto “come Dio gli aveva ordinato”, prendendo con sé Maria e il bambino. Gli occorrerà tutta la vita per comprendere un mistero che lo sovrasta. Per adesso sa solo che Dio è all’opera e questo gli basta, si fida.

A lui il compito di dare il nome a suo figlio. Un nome comune a quel tempo: Gesù, Yeshua, lo stesso del grande condottiero che guidò il popolo di Israele nella terra promessa, lo stesso del sapiente Jesus Ben Sirach, l’autore del Siracide. Un nome comune eppure unico, perché quel bambino è unico e il suo nome è veramente ciò che esso significa: Dio salva, «egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1, 21). Gesù è l’Emmanuele, la presenza di “Dio tra noi” (Mt 1, 23).

Giuseppe è lì, in silenzio, accanto alla moglie e al figlio che non è suo e che pure lo diventa giorno dopo giorno. “Non è costui il figlio del falegname?”, diranno con naturalezza gli abitanti di Nazareth che hanno sempre visto Giuseppe e Gesù l’uno accanto all’altro (Mt 13, 55). Un bambino come tutti gli altri, che imparerà il mestiere del padre e lo accompagnerà al lavoro.

Anche noi, come Giuseppe, siamo chiamati a credere che Gesù viene dal cielo. Anche noi siamo chiamati ad accogliere Gesù come il “Dio tra noi” e a compiere in piena docilità il suo volere, anche se a volte può sembrare assurdo, o incomprensibile, o al di sopra delle nostre capacità. Facendo “come ci viene ordinato”, con la semplicità e la fede di Giuseppe, vedremo come lui compiersi attorno a noi il miracolo di Dio che si rende presente e attualizza il suo progetto.

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