Un’ora di passeggiata
a Brindisi, un’ora a Ostuni… Ma sono andato nel Salento per questo? Sono andato
per incontrare tanta gente meravigliosa, 160 persone unite attorno al loro
vescovo per ricordare gli 80 anni del Movimento dei Focolari la cui data di
inizio viene tradizionalmente legata al “volo” di Chiara Lubich, la sua
consacrazione a Dio, il 7 dicembre 1943. A me il compito di ricordare il suo “sogno”,
il mondo unito, che è il “sogno” di Dio, oggetto della preghiera di Gesù al
Padre: “Che tutti siano una cosa sola…”.
Una domenica come
vorremmo fossero tutte le domenica: di famiglia, di luce, di gioia, di
condivisione di esperienze…
Naturalmente ho ricevuto tanti ringraziamenti, ma io sono soltanto un trasmettitore di cose non mie, o mie nella misura in cui riesco a condividerle:
- Ho capito che ciò
che conta oggi è solo il Vangelo, ma nella bellezza disarmante della sua semplicità
come tu ce lo hai fatto gustare. L'amore è un linguaggio universale e ciò che
conta oggi per me e per l'Opera è essere Gesù, nient’altro. Davvero grazie dal
profondo del cuore.
- Avevo bisogno di
abbeverarmi a questa fonte, di fare esperienza di Dio...
- Certo, tante volte abbiamo sentito la gioia ma questa volta per una grazia speciale ho avvertito l'Anima, quella commozione dolce e mistica che ti invade e ti fa vedere oltre te...
- Un grazie
infinito per avermi fatto sentire il profumo vivo di Chiara.
Ho la grazia in questo periodo di andare su e giù per l'Italia, da Catania ad Alassio per partecipare a tanti incontri. Quello che più mi impressiona è il desiderio – dopo il lungo periodo della pandemia, con tutte le sue conseguenze – di ritrovarci insieme, di persona, per instaurare rapporti veri e profondi. E questo tra tutte le vocazioni, nella gioia di riscoprirci un’unica famiglia. Forte anche il desiderio di tornare ad abbeverarci alla sorgente genuina della nostra spiritualità. Per me è poi davvero un dono ascoltare tante testimonianze così belle dalle persone più varie, e prendere atto di quanta vita c’è attorno a noi. Ci sono persone che hanno vissuto per anni e anni nella fedeltà, in silenzio... e hanno costruito attorno a loro. Certo che l’età avanza, ma il fatto di esserci ancora non è un dono grande? Il futuro? È nelle mani di Dio, e ci fidiamo, sicuri che egli porterà a compimento l’opera che lui ha iniziato.
Grazie, padre Fabio! Ritrovarsi e mettere in comune quanto ci ha affascinati e spronati a vivere per il Vangelo ci ha dato una grande gioia! Mariaclaudia (Ta)
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