È sempre una
gioia ritrovarsi con il gruppo di lavoro sui carismi e i fondatori. Ognuno di
noi è impegnato sul proprio fronte e insieme ci confrontiamo, ci scambiamo
esperienze, progetti... Oggi li ho avuti tutti ospiti a casa mia, occasione per
far conoscere loro il nostro straordinario archivio. Poi il discorso è andato nella
direzione di fondatori che hanno tradito la loro opera e in questo periodo sono
diversi e suscitano interrogativi. A me personalmente queste situazioni
suscitano alcune riflessioni.
1. Il carisma
di una famiglia religiosa è un dono di Dio, gratuito, non meritato. Lo Spirito
Santo suscita di sua iniziativa una particolare vocazione nella Chiesa.
L’iniziativa è sua e rimane sua a prescindere dagli strumenti che egli usa.
Spesso i fondatori dicono che il vero fondatore non solo loro, ma è Dio; sono
coscienti di essere strumenti inadeguati, indegni di un’opera così bella e
divina, si dichiarano peccatori. Quando si dimostrano davvero peccatori...
viene messo ancora più in luce la verità che l’opera è Dio, non loro.
2. Quando
un’opera è approvata dalla Chiesa, questa la fa propria, la custodisce come
parte di sé stessa, ne garantisce la sua continuità nel futuro come pure la
genuinità, aiutandola, correggendola. A questo punto il fondatore può anche
venire meno, al limite può anche diventare infedele al disegno divino su di
lui, perché ormai la Chiesa si è resa garante del carisma che Dio, tramite il
fondatore, ha suscitato in essa e per essa. Il carisma è diventato componente e
patrimonio della Chiesa.
3. Queste situazioni possono aiutarci a renderci consapevoli delle
nostre fragilità e del nostro essere peccatori. Ma soprattutto possono aiutarci
a crescere nella comprensione e nella misericordia.
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