Il braccio di Abramo
fu fermato e Isacco risparmiato. Il Padre invece va fino in fondo nel suo
misterioso disegno e il Figlio è sacrificato.
Dio ha tanto amato il
mondo da dare a noi il Figlio suo…
Nessuno toglie la
vita a Gesù, né i giudei né i romani; è lui stesso che la dona, obbedendo al
Padre. Si dona per amore nostro; muore per trasmettere la vita a noi, morti;
sperimenta le tenebre per dare a noi, tenebra, la luce.
Non c’è amore più
grande di quello che dà la vita per gli amici. Ci ama! Proprio noi che lo crocifiggiamo,
che gli siamo nemici e che, nel suo amore, rendi amici. Veramente ha tanto
amato il mondo. Ha amato “fino alla fine”, all’estremo e fino all’ultimo
momento, fino a dare la vita.
Così, nel suo amore, sulla
croce, rivela l’infinito amore del Padre. Egli, dando il Figlio, che è che sei
tutta la sua vita, dà tutto sé, senza nulla riservarsi. È l’amore più grande…
Dopo le parole di
Gesù rivolte a Nicodemo il Vangelo continua con una meditazione di Giovanni
sulle tue parole, come quella che apre il suo vangelo. È Giovanni che, ai piedi
della croce, ha compreso quanto Dio ha amato il mondo…
È quello che anche
noi oggi vogliamo fare: lasciarci guidare dallo Spirito e ripercorrere la vita di
Gesù per capire, in ogni suo gesto, in ogni sua parola, l’amore che ha per ciascuno
di noi, l’amore del Padre per noi; ripercorrere la nostra vita per cogliere, in
ogni momento, in ogni circostanza, la presenza di Gesù, l’intervento del Padre
che ha cura di noi. Fino a confessare, come Giovanni: Dio ha tanto amato me, il
mondo, le persone attorno a me e quelle lontane, quelle passate e quelle
future, i buoni e i cattivi…
E nasce
Credo, ossia mi
lascio avvolgere e coinvolgere da tanto amore…
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