domenica 19 dicembre 2021

Presepe

 

Per i bambini? Sì, il presepe è per i bambini. Basterebbe questo per allestirlo, per far contenti i bambini. Ma quando san Francesco lo preparò a Greccio, nel Natale del 1223, lo fece per i grandi, perché si stupissero davanti al mistero di un Dio che ama l’umanità al punto da farsi non soltanto uomo, ma addirittura bambino, inerme, bisognoso di tutto! «Perché il presepe suscita tanto stupore e ci commuove? – si è chiesto papa Francesco, che al presepe ha dedicato addirittura una Lettera apostolica: Admirabile signum. Anzitutto perché manifesta la tenerezza di Dio. Lui, il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza. (…) Sembra impossibile, eppure è così: in Gesù Dio è stato bambino e in questa condizione ha voluto rivelare la grandezza del suo amore, che si manifesta in un sorriso e nel tendere le sue mani verso chiunque. (…) Che sorpresa vedere Dio che assume i nostri stessi comportamenti: dorme, prende il latte dalla mamma, piange e gioca come tutti i bambini! Come sempre, Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi».

Il presepe è un Vangelo vivo, che smitizza certe immagini che ci siamo fatti di Dio, l’Assoluto, temibile, o comunque lontano, assente. Eccolo lì, con la mamma che lo avvolge in fasce, come si faceva una volta, come ha fatto mia mamma con me (ma non più con le mie sorelle venute dopo di me!). I Padri della Chiesa vi hanno visto il segno di Maria che rivestiva d’umanità la divinità, rendendo accessibile, toccabile il Dio invisibile. L’ha adagiato in una mangiatoria (= presepe), proprio all’ultimo posto, perché potesse essere vicino a tutti, anche ai più umili. Facciamo nostro l’augurio di papa Francesco: che «possiamo diventare un po’ bambini rimanendo a contemplare la scena della Natività», lasciando «che rinasca in noi lo stupore per il modo “meraviglioso” in cui Dio ha voluto venire nel mondo (…) per incontrarlo, per avvicinarci a Lui, per avvicinarci a tutti noi. Questo farà rinascere in noi la tenerezza (…) per essere vicini, per essere umani» (23 dicembre 2020).

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