Giovanni Verucci mi ha regalato un suo libro di poesie: In Versi. Già i primi versi mi aiutano a preparare il Natale:
Fammi essere mangiatoia:
per accoglierTi comodo
con la mia povertà.
Fammi essere bue e
asinello:
che ogni mio respiro
sia inno di lode a te.
Fammi essere pastore:
la mia povertà ti riconosca gioiosa,
portando in dono quello che sono.
Fammi essere
angioletto:
Per annunziare al mondo
la gioia dell’Incarnazione.
Fammi essere
Giuseppe:
giusto ti accolse;
giusto ti crebbe da padre.
Fammi essere Maria:
che, madre del sì,
vinse ogni dubbio di fede.
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