Dopo la lettura del vangelo tutti i bambini vengono davanti all’altare e rimangono in piedi, mentre padre Jozef fa l’omelia apposta per loro, dialogando, interrogando... È la loro messa, la messa dei bambini. Ma anche gli adulti vengono numerosi meglio quando ci si rivolge ai bambini anche loro comprendono meglio. I chierichetti sono uno stuolo. Che bella messa, viva, partecipata, allegra… C’è già stata una messa, presto. Poi ce n’è una terza più tardi. Le persone sono così tante che, benché la chiesa sia grande, parecchie devono rimanere fuori; seguono dagli altoparlanti e alla consacrazione tutti si inginocchiano sul selciato. L’organista è vestito da cerimonia, con la farfalla, il coro parrocchiale al completo. Sei ottoni completano l’accompagnamento. Ogni domenica così, tutto il paese viene in chiesa. La domenica è proprio festa. Oggi si aggiunge l’onomastico del parroco, quindi al termine della terza messa si presentano all’altare quindici delegazioni, dai bambini ai fidanzato, dalla corale alla polizia municipale, ognuna con un pensiero di augurio e un omaggio floreale.
Nel pomeriggio, approfittando del sole che finalmente si fa vedere, visito il cimitero accanto alla chiesa dove sono sepolti decine di Oblati e i bambini del paese. Sì. I bambini hanno il loro cimitero distinto da quello degli adulti e stanno bene accanto agli Oblati. Cammino per le strade del paese, semplice, bello, tranquillo. Mi fermo a vedere la chiesa in legno (questa sera vi si celebra una quarta messa) e proseguo fino al lago, silenzioso e riposante. Accanto al lago l’altro cimitero, brulicante di persone e splendente di fiori; siamo ormai alla vigilia della festa dei morti, I bambini giocano con le grandi foglie gialle che gli aceri continuano a lasciar cadere in questo autunno d’oro.
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