A cento cinquant’anni dalla morte, la Polonia festeggia sant’Eugenio. Ieri il convegno di studio, oggi la festa popolare. La gente è venuta da vicino e da lontano; qualcuno è partito stamani all’una di notte! Anche qui abbiamo una grande bella famiglia di persone che vogliono bene ai missionari, sono vicini, condividono la nostra vita e il nostro ministero.
La mattina messa nella chiesa dello scolasticato, chiesa parrocchiale del piccolo paese di Obra, che conta 2000 abitanti. È una delle poche chiese - autentico gioiello barocco - che in Polonia ha sopravvissuto alla distruzione della seconda guerra mondiale.
La mattina messa nella chiesa dello scolasticato, chiesa parrocchiale del piccolo paese di Obra, che conta 2000 abitanti. È una delle poche chiese - autentico gioiello barocco - che in Polonia ha sopravvissuto alla distruzione della seconda guerra mondiale.
La messa, è stata presieduta da un altro Eugenio, vescovo in Cameroun tra i pigmei; un Oblato che nei suoi primi tre anni di sacerdozio è stato vice parroco a Obra e che è ancora molto amato. Con tanti Padri venuti appositamente, tanti giovani studenti oblati e tanto concorso di popolo non poteva non essere una messa bellissima, gioiosa e insieme solenne. Ho visto gli Oblati contenti e orgogliosi di essere Oblati e la gente contenta e orgogliosa di appartenere alla famiglia di sant’Eugenio.
Nel pomeriggio spettacolo tenuto dai giovani, ragazzi e ragazze, dei nostri gruppi. Hanno scritto loro stesso il testo teatrale, la sceneggiatura, le musiche, le canzoni. Una presentazione originale di sant’Eugenio, visto vivo e attuale nel lavoro dei gruppi giovanili di oggi in Polonia. Subito dopo un concerto, nella chiesa, di un gruppo musicale famoso in Polonia, che ha preparato tutta una serie di canzoni ispirate a sant’Eugenio.
Cento cinquant’anni sono passati… e il carisma è sempre vivo!
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