mercoledì 12 ottobre 2011

La comunione missionaria

La sede del Claretianum

Mi è stata consegnata una copia del libro di Pancrazia Chunshim Kuk, La comunione missionaria. La vita consacrata nella teologia postconciliare, Città Nuova, Roma 2011. Un’opera ponderosa e insieme leggibilissima, capace di “dare ragione della speranza” che ha mosso e muove le comunità religiose. È la pubblicazione di una tesa che ho seguito, opera di una mia studentessa coreana.
Nella presentazione del libro ho scritto, tra l’altro:

Nel clima di incertezza che la vita consacrata sta attraversando nel mondo occidentale, l’opera di Pancrazia porta un soffio di speranza. Mentre i nuovi carismi nati in questi anni e che continuano ad apparire esprimono come una nuova fioritura nel giardino della Chiesa, altri, che hanno “sopportato il peso della giornata e il caldo” (cf Mt 20, 12), accusano la stanchezza, espressa in fenomeni a tutti noti: penuria di vocazioni, invecchiamento, ristagnamento del servizio e della missione, progressiva chiusura di case e opere... Per ridare fiducia e nuovo slancio non sono sufficienti strategie e programmazioni. Occorre ritrovare l’ispirazione iniziale in tutta la sua freschezza, lo sguardo puro capace di cogliere i segni dei tempi e di lasciarsi interpellare da essi, la semplicità, la leggerezza e l’immediatezza nelle risposte, l’affiatamento comunitario che rende possibile l’impossibile. Occorre anche una approfondita rilettura delle motivazioni teologiche che sottendono l’intera dimensione carismatica della Chiesa e delle comunità in cui essa di esprime; una lettura seria, calma, meditata che riattivi la circolazione della linfa sapienziale che irrora e nutre la vita consacrata. (…)
Il cammino verso il futuro della vita consacrata si rivela particolarmente arduo. Nella sua storia essa ha dovuto affrontare momenti altrettanto difficili e sempre, dopo ogni potatura, ha saputo rinascere con nuovo vigore e fecondità. Sempre aperti alle sorprese dello Spirito, che conduce la Chiesa nel tempo verso la sua meta, ci è chiesto di rimanere fedeli ai doni da lui elargiti e camminare con fiducia sulla via della comunione e della missione nella convinzione che il Risorto si fa nuovamente presente in quanti sono uniti nel suo nome e si fa loro guida nella dilatazione della nuova novella e nel cammino verso il Regno.

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