giovedì 27 ottobre 2011

Viaggio in Polonia / 2 – Poznan


Anno 966, il principe che ha unificato le tribù slave della regione riceve il battesimo. Nasce la Polonia, e nasce cristiana. Non a caso questa religione si chiama “Polonia maggiore”. Nasce anche la città di Poznan, dove il principe ha la sua dimora e diventa la prima sede vescovile della nuova nazionale.
Ho visitato la cattedrale. Nella cripta le fondazioni dell’antica costruzione del 1000. Nella cappella d’oro i due figli del principe. Furono i missionari della Cechia a portare il Vangelo, poi consolidato da sant’Adalberto. In cattedrale come nella chiesa dei Gesuiti non ci sono turisti, ma tanta gente in preghiera e file davanti ai confessionali. La fede seminata mille anni fa porta ancora frutto.
La città, pur con i suoi 700.000 abitanti, è ben raccolta nel suo centro. Il cuore, come a Breslavia, visitata dieci anni fa, è la grande piazza del mercato circondata da palazzi che hanno ognuno una distinta architettura e colori vivaci e decorazioni diverse l’una dall’altra. Al centro l’antico palazzo del commercio con la torre e ancora costruzioni con porticato, altrettanto colorate e fantasiose. Il cielo è coperto e scende una pioggerellina fine fine, ma la piazza è così vivace e allegra che splende da sé.
Sono con Betrand Morard, discendente della famiglia de Mazenod, arrivato ieri per parlare, come farò anch’io domani, sul suo famoso avo, e con padre Piotr, professore di teologia spirituale a Obra e qui nell’università di Poznan.  

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