Marianizzazione. “Oblato di Maria! Il nome solo è tutto un programma splendido di spiritualità mariana, che la Regola non farà che precisare, con parole quanto mai forti ed incisive, quando ordina: ‘Nutrano in cuore singolare devozione a Maria’, ‘per la dolce Maria avranno singolare ardore di devozione e la terranno sempre per Madre’… Tale devozione non dev’essere e non è intesa come una semplice, sia pure ardente, venerazione, ma nel senso teologico di donazione, di consacrazione e di immolazione, che del resto sono espresse, in sintesi, nel bellissimo titolo di ‘Oblato’: la devozione vera è la volontà di donarsi: quindi senza riserva, per sempre, ad ogni costo. Donazione totale a Maria, senza sottintesi né segreti compromessi, ‘Oblato’ infatti vuol dire ‘offerto’ o, se si vuole, ‘una cosa’ della Madre Immacolata e suo strumento per le anime”.
Immolazione infine, perché l’offerta a Maria implica “rinnegare se stesso per Lei, per la Sua gloria, per il Suo regno da affermare e dilatare ovunque, fino alle ultime inospiti lande del mondo”.
“Donazione intera, consacrazione filiale e immolazione di amore; è questo il senso pieno e splendido dell’‘oblazione’, cioè della nostra professione religiosa, gesto sovrano e divino che ci rende ‘oblati’ ossia Religiosi di Maria, Sacerdoti di Maria, Missionari di Maria sempre e dovunque”.
Nell’interpretare così, come ‘marianizzazione’, la propria vita e quella di ogni persona chiamata a cooperare con l’Oblato, Padre Liuzzo seguiva gli scritti e il pensiero di p. Anselmo Maria Trèves, suo confessore quando ragazzo studiava a S. Maria a Vico, di cui aveva fatto pubblicare la biografia. Non disgiungeva la marianizzazione dalla sua dimensione cristologica: l’oblazione a Maria vuole essere “eco, riflesso e prolungamento felice della Sua stessa sublime oblazione a Cristo e alle anime e dell’oblazione, ancor più sublime ed estasiante, di Cristo alla Madre sua, di Cristo il primo vero e divino ‘oblato di Maria Immacolata’, il primo Religioso, Sacerdote, Missionario di Maria… Poiché – occorre dirlo? – l’Oblato non pone una barriera fra Dio e la Madre sua; fra Cristo e Maria, niente barriera, ma somma unione, e strettissima unità: ad Jesum per Mariam”.
Marianizzazione: la seconda parola con cui Padre Gaetano Liuzzo ha sintetizzato la spiritualità oblata.
Nessun commento:
Posta un commento