mercoledì 5 ottobre 2011

Un papa fragile e forte


Ho letto il libro-intervista di Benedetto XVI, Luce del mondo. Vi appare un papa molto umano, proprio “un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”, come si presentò il primo giorno al mondo intero.
Si avverte la fragilità della sua persona e insieme la saldezza della roccia. Ammette con semplicità i propri limiti e con altrettanta semplicità la certezza delle proprie convinzioni.
Al carisma petrino Benedetto XVI associa anche il carisma personale di dottore, di teologo, forse perché in questo momento la Chiesa e tutta la società ha bisogno di chi non soltanto riproponga la verità, ma mostri anche la capacità della mente umana di cercarla e accoglierla, coniugando insieme fede e ragione. “Io penso – si legge nell’intervista – che Dio, scegliendo come Papa un professore, abbia voluto mettere in risalto proprio questo elemento della riflessività e della lotta per l’unità tra fede e ragione”.
Benedetto XVI continua Pietro, l’uomo dell’amore più grande, e insieme l’uomo che conferma nella verità: “Caritas in veritate”! Servire alla carità, illuminata dalla verità e insieme, come ha scritto in questa Enciclica, “accreditare la verità, mostrandone il potere di autenticazione e di persuasione nel concreto del vivere sociale”.
La missione di Benedetto XVI sempre proprio essere, come leggiamo sempre nell’Enciclica: “Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita” quale “forme esigenti e insostituibili di carità”.


Nessun commento:

Posta un commento