sabato 28 dicembre 2024

Quei tre di Nazaret

La famiglia di Nazaret: ideale di comunione per ogni famiglia. Non ci è dato di entrare in questa casa, di contemplare l’intimità che vi regnava, l’armonia con la quale ci si muoveva, la semplicità e la profondità dei rapporti. Il Vangelo, nella sua sobrietà, ci parla soltanto di Gesù che, sottomesso a Giuseppe e Maria, cresceva in età sapienza e grazia, e di Maria che custodiva in cuore i fatti e le parole del figlio suo. Anche Giuseppe sapeva che nella sua famiglia si celava un mistero. Cosa si saranno detti quei tre?

Venendo dal Cielo, il figlio ha portato in casa la vita di Lassù. Nella sua famiglia l’appartenenza reciproca e il reciproco amore appaiono riflessi perfetti e piena partecipazione delle relazioni che si vivono in Cielo, nella Trinità.

Eppure l’episodio che oggi Luca ci presenta nel suo vangelo sembra incrinare l’immagine di armonia familiare. Le parole di Gesù adolescente piombano improvvise, con una violenza inattesa: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.

Dopo queste parole la famiglia di Nazaret non è più quella di prima. Un altro, pur sempre presente fin dall’inizio, entra ora con forza tra i tre: Dio, il Padre. Anziché unirli sembra dividerli: Gesù da una parte, Maria e Giuseppe dall’altra. “Pensate che io sia ve­nuto a portare la pace sulla terra? - dirà più tardi alle folle - No, vi dico, ma la divi­sione... padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre” (Lc 12, 31-32).

Giuseppe sapeva già che un altro era il Padre e che prima o poi Gesù lo avrebbe la­sciato per seguire il Padre vero. Ma sentirselo svelare in quel modo l’avrà profondamente colpito nel suo affetto autentico di padre. Maria era madre vera. Eppure anche a lei non ha risparmiato la lacerazione. Le parole che si sente rivolgere sono come una spada che le trapassa l’anima. È questo quanto intendeva il vecchio Simeone dodici anni prima, proprio lì, nello stesso tempio? Allora Maria non aveva certo immaginato che il colpo di spada glielo avrebbe inflitto proprio il figlio.

Perché la famiglia più unita della terra subisce una divisione così intima e profon­da? È forse il segno di come devono essere i rapporti autentici in una famiglia e in ogni comunità cristiana: trasfigurati dall’amore divino, dove l’amore umano è portato a compimento in una dimensione nuova: il volere del Padre.

I tre tornarono a Nazaret più uniti di prima, in un reciproco amore purificato, che ha il timbro autentico della Trinità.

 

1 commento:

  1. È difficile il distacco spirituale da coloro che amiamo , è innaturale, lacerante, ma con Dio niente è impossibile.

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