La famiglia di Nazaret: ideale di comunione per ogni famiglia. Non ci è
dato di entrare in questa casa, di contemplare l’intimità che vi regnava,
l’armonia con la quale ci si muoveva, la semplicità e la profondità dei
rapporti. Il Vangelo, nella sua sobrietà, ci parla soltanto di Gesù che,
sottomesso a Giuseppe e Maria, cresceva in età sapienza e grazia, e di Maria che
custodiva in cuore i fatti e le parole del figlio suo. Anche Giuseppe sapeva
che nella sua famiglia si celava un mistero. Cosa si saranno detti quei tre?
Venendo dal Cielo, il figlio ha portato in casa la vita di Lassù. Nella
sua famiglia l’appartenenza reciproca e il reciproco amore appaiono riflessi
perfetti e piena partecipazione delle relazioni che si vivono in Cielo, nella
Trinità.
Eppure l’episodio che oggi Luca ci presenta nel suo vangelo sembra
incrinare l’immagine di armonia familiare. Le parole di Gesù adolescente piombano
improvvise, con una violenza inattesa: “Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?”.
Dopo queste parole la famiglia di Nazaret non è più quella di prima. Un
altro, pur sempre presente fin dall’inizio, entra ora con forza tra i tre: Dio,
il Padre. Anziché unirli sembra dividerli: Gesù da una parte, Maria e Giuseppe
dall’altra. “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? - dirà
più tardi alle folle - No, vi dico, ma la divisione... padre contro figlio e
figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre” (Lc 12, 31-32).
Giuseppe sapeva già che un altro era il Padre e che prima o poi Gesù lo
avrebbe lasciato per seguire il Padre vero. Ma sentirselo svelare in quel modo
l’avrà profondamente colpito nel suo affetto autentico di padre. Maria era madre
vera. Eppure anche a lei non ha risparmiato la lacerazione. Le parole che si
sente rivolgere sono come una spada che le trapassa l’anima. È questo quanto
intendeva il vecchio Simeone dodici anni prima, proprio lì, nello stesso
tempio? Allora Maria non aveva certo immaginato che il colpo di spada glielo
avrebbe inflitto proprio il figlio.
Perché la famiglia più unita della terra subisce una divisione così
intima e profonda? È forse il segno di come devono essere i rapporti autentici
in una famiglia e in ogni comunità cristiana: trasfigurati dall’amore divino,
dove l’amore umano è portato a compimento in una dimensione nuova: il volere
del Padre.
I tre tornarono a Nazaret più uniti di prima, in un reciproco amore
purificato, che ha il timbro autentico della Trinità.
È difficile il distacco spirituale da coloro che amiamo , è innaturale, lacerante, ma con Dio niente è impossibile.
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