Da qualche parte del mondo, in risposta al blog di ieri, mi è arrivato
questo messaggio: «Oggi vedendo "forse ce lo faccio..." mi ha dato
tanta gioia e anche pace. È interessante che qui i 2 sacerdoti della nostra
parrocchia (Paolini polacchi) con forza ci parlano di santità! Dunque coraggio,
never give up».
Questa mattina invece il postulatore mi ha detto: “Ma come fai a sapere
che avrai ancora 10 anni? Potresti morire questa sera”. Giustissimo. E allora
come fare?
In questi giorni c’è il convegno annuale del Claretianum. Oggi pomeriggio,
oltre all’amico Martin Hoegger, pastore riformato, ha parlato anche un’altra
amica, Mirvet Kelly, siro ortodossa. E proprio lei, con la citazione di una poesia
del grande Efrem (siamo al IV secolo!), mi ha suggerito la risposta su santità
e tempo a disposizione. Ecco cosa scriveva sant’Efrem:
"Ogni mattina pensavo che la sera sarei morto e, come un moribondo, ho
svolto il mio lavoro tutti i giorni della mia vita senza stancarmi, né
affaticarmi.
Ogni sera immaginavo che non sarei arrivato al mattino, quindi pregavo
e adoravo Dio fino al sorgere del sole. (…)
Ho portato il tuo gioco, mio Signore
dalla mia giovinezza fino alla vecchiaia
e ho continuato ad adorarti fino alla fine, con gioia e instancabilità".
Per la santità canonizzata ci vogliono 10 anni, ma non ci tengo. Per quella
reale basta l’attimo presente. Allora forse ce la faccio…
Nessun commento:
Posta un commento