“Te Deum laudámus”:
Noi ti lodiamo, Dio. Lo si canta alla fine d’anno, ma anche alla fine di un
conclave, di un concilio… e alla fine dell’Ufficio delle letture della domenica
e delle solennità.
Lo hanno musicato
gradi compositori, come Palestrina, Mozart, Verdi, Puccini, Morricone. Lo
troviamo anche nella colonna sonora del film “Il gobbo di Notre Dame”. Il
preludio musicato da Charpentier viene usato come sigla di inizio e fine delle
trasmissioni in Eurovisione…
La leggenda dice che
è stato improvvisato da Sant’Ambrogio e Sant’Agostino il giorno di battesimo di
quest'ultimo, avvenuto a Milano nel 386. Sembra invece sia stato composto da San
Cipriano.
In tutto l’inno non
c’è la parola “ti ringraziamo”, eppure viene cantato come ringraziamento, a
cominciare dall’ultimo giorno dell’anno che stiamo concludendo. È piuttosto un
invito a “lodare” il Signore rivolto a tutto il cielo: gli angeli, gli
apostoli, i profeti, i martiri, e a tutta la Chiesa in terra. Una lode perché
cielo e terra sono pieni della sua gloria. Una lode perché il Figlio si è
incarnato e ci ha aperto il cielo…
Allora non è l’inno
per ringraziare Dio dell’anno trascorso? Sì, lo è, perché il modo per
ringraziare Dio è lodarlo! Anche Gesù per ringraziare il Padre così pregava: “Ti
rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra…” (Mt 11, 25).
Per cosa dunque loderemo
il Signore Dio questo 31 dicembre 2024?
Perché nonostante le
barbarie, le guerre, l’odio, egli continua ad amare questo nostro mondo al
punto da mandare a noi suo Figlio. Ognuno di noi è amato immensamente da lui che
ci conosce personalmente, che sa il nostro nome: per lui ognuno di noi è unico!
Perché nonostante le
carestie e le povertà, egli continua a nutrirci con il pane quotidiano: è un
Padre provvido e misericordioso, che conta anche i capelli del nostro capo.
Perché non si stanca
mai di chiamarci a seguirlo, una scelta mai data una volta per tutte, che si
rinnova di giorno in giorno.
Perché lodarlo?
Semplicemente perché è Dio! E merita di essere amato, benedetto, glorificato,
lodato, ringraziato. Dio è Dio!
Se guardo indietro,
lungo questo 2024, e vedo me, l’invocazione che sgorga spontanea è: “Ti
chiedo perdono”. Se guardo ancora indietro, lungo questo 2024, e vedo in esso
la presenza e l’azione amorevole di Dio, l’invocazione che sgorga spontanea è: “Ti
ringrazio” - “Te Deum laudámus”.
Grazie Padre Fabio!! Te Deum laudamus!! Buon anno 2025!!
RispondiEliminaQue Dieu soit loué pour cette année qui finit sous son regard d'amour. Bienvenue à 2025.
RispondiElimina